La tassazione generale è esagerata ma sui carburanti è una rapina!

L’Italia riparte? C’è chi dice di guardare il bicchiere mezzo pieno, perchè grazie alle riforme del governo dei nominati, l’Italia ha ripreso a crescere. Insomma, il Belpaese non potrebbe andare meglio di così! L’occupazione sale, il debito pubblico scende, la pubblica amministrazione è digitalizzata e performante, scuole, ospedali e welfare possono finalmente godere degli stanziamenti della legge di stabilità, le città italiane sono più sicure e pulite grazie all’azione di governo e le tasse sono diminuite. Insomma, il peggio è passato. Siamo fuori dalla crisi.

Persino il prezzo del petrolio è crollato ai minimi storici, 41 dollari al barile!  Tutto sembrerebbe deporre a favore dell’ottimismo elargito a piene mani dal “premier senza voto”. Ma, poi, quando l’automobilista si ferma al distributore il pieno di benzina gli costa mediamente 1,451 euro al litro! Sette anni fa quello stesso litro di carburante costava 1,115 euro al litro! A spingere verso l’alto il prezzo alla pompa è come sempre la componente fiscale che, rispetto al 2008, è cresciuta del 32%. Eppure il governo twitta di aver abbassato le tasse: sì le abbassa da una parte e le alza dall’altra. I bilanci si fanno sempre a fine anno e comunque anche per questo 2015 i “soliti fessi” hanno già dato!

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