La speranza deve lasciare il posto all’azione.

di Maria Pia Caporucio. Per troppi secoli l’umanità (povera) è vissuta di speranza senza che questa speranza portasse ad una conclusione, è ora che questa parola venga sostituita da un’altra più concreta: azione! Fin dalla nascita la popolazione viene sottoposta ad una castrazione mentale, con lo scopo di farle accettare la povertà e quindi prevenire qualsiasi rivalsa nei confronti dei ricchi. Da sempre una casta si spartisce la ricchezza che i poveri producono e per convincere tutti gli altri che così deve essere, fa in modo che questa ingiustizia venga percepita come qualcosa di naturale, se non addirittura per volontà superiore. Persino le parabole religiose contribuiscono a confondere i poveracci quando ammanniscono che: “E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli” mentre per i poveri non ci sono problemi essendo quel regno riservato solo a chi soffre. E mentre i poveri aspettano di andare nell’aldilà per avere una ricompensa, questi signori se lo godono qui in terra il paradiso, costringendo tutti gli altri all’inferno!

Comodo scaricare su un Dio le loro ingiustizie! Quando capiremo che non esiste un “dio buono” che gode nel veder soffrire l’umanità, per poi premiarla quando muore, come non esiste un “dio cattivo” che ricopre d’oro criminali e sfruttatori? Non è mai tornato nessuno dall’aldilà per confermare queste “verità”. I poveri esistono perché i ricchi li hanno privati di quel che gli spettava! Non esistono divinità a dettare leggi agli uomini, ma solo “uomini-sciacalli” che vivono e respirano in questo pianeta, sfruttando la vita degli altri. E l’Uomo a cui addebitano queste parabole, non può confermarle essendo stato crocifisso, proprio da questo genere di uomini! L’umanità intera è prigioniera di riflessi condizionati e incolpa la sorte di ogni stortura. Non vuole saperne di essere schiava di una classe dirigente infame e priva di umanità perché probabilmente, ancora porta nel Dna i ricordi e le torture subite nei secoli passati e per una sorta di autodifesa, chiude gli occhi rifiutandosi di vedere. Ma è proprio questa forma di ignavia a dare potere a queste cosche, che le alimentano dividendoli ideologicamente. L’ideologia politica è una invenzione, non esiste, ma viene adottata dai popoli forse per un senso di colpa, non essendo mai riusciti ad unirsi, a fare corpo unico e difendersi da questi bastardi anzi peggio, delegandoli addirittura a gestirgli l’esistenza. Come i bambini che si lasciano guidare dagli adulti, così gli uomini si affidano a questi esseri, nella “speranza” che agiscano nel loro interesse. Si sente il bisogno di un Dio per essere consolati delle amarezze e di “comandanti” per essere guidati. Tutto questo nonostante che col passare dei secoli questi “comandanti” hanno sempre dimostrato la loro ferocia, schiavizzandoli, privandoli di ogni diritto per usarli come animali da lavoro, uccidendoli nelle loro luride guerre, dimentichi che si trattava di esseri umani del tutto simili ad essi. Così da secoli la popolazione nasce, cresce e muore manipolata, calpestata, ingannata, sfruttata e privata di quel che gli spetta per diritto di nascita. Tutto questo solo perché un pugno di predatori decide di fare incetta di ogni cosa, che il pianeta invece, mette a disposizione di tutti. Queste élites si sono arrogate il diritto di tenere tutto per sé e lo fanno da sempre, con le buone o con la forza. Ma quando l’umanità si renderà conto di quel che gli viene tolto? Quando capirà che quest’inferno deve finire? Verrà mai quel giorno in cui smetterà di stare in ginocchio, per alzarsi finalmente in piedi e prendersi quello di cui finora è stato privato? Questo osceno “sistema” è tenuto in vita da un pugno di dannati, contro miliardi di uomini. Perché non si decide ad organizzare una rivolta planetaria che riporti questo pianeta alla normalità? Nell’epoca attuale dove la scienza, la cultura, le scoperte tecnologiche, la civiltà è arrivata, come si può sopportare che questo pugno di rinnegati continui a tenere sotto scatto l’umanità intera? Come si può sopportare che la popolazione patisca la fame, non avendo i soldi per comprare quel cibo, di cui questi mostri si sono appropriati? Come si fa a lasciarsi morire di fame senza lottare? Questi esseri conservano intatta la stessa arroganza, che permise ad una regina di rispondere alla folla che chiedeva pane di mangiarsi brioches, scatenando una sacrosanta rivoluzione. La popolazione deve finirla di sperare nella manna, che mai cadrà dal cielo. La popolazione è stata dotata di braccia non soltanto per lavorare, ma anche per difendersi e deve cominciare a farlo. Questo pianeta non è una proprietà privata e la terra deve tornare a produrre grano per sfamare gli esseri umani e non per essere saccheggiata da parassiti e sciacalli!

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