Silvio Berlusconi: il giorno più lungo.

Ormai è stato detto e ipotizzato tutto e il contrario di tutto. Non resta altro che attendere il verdetto finale della Consulta sul caso Mediaset-Berlusconi, previsto per il tardo pomeriggio di oggi 1° agosto. Il collegio giudicante si riunirà, infatti, in camera di consiglio solo a partire dalle ore 12.00. Intanto fuori al Palazzaccio, sotto il sole cocente di Roma, soltanto le telecamere delle varie emittenti televisive. 
I romani stanno per lo più al mare o a lavoro. Sono stanchi di tutta questa vicenda, non ne possono più, presi come sono dal quotidiano, fatto di precarietà, di tasse e continui balzelli che rendono sempre più complicato per le famiglie italiane mettere insieme il pranzo con la cena. Insomma, gli italiani se ne fregano di Berlusconi e di questa politica inciuciona, hanno ben altri problemi a cui pensare, e manifestano, sì, ma una botta d’indifferenza che assomiglia più a quella di chi è rimasto stordito da un colpo di calore, piuttosto che in trepidante attesa per le sorti del Cavaliere! 
I nervi sono tesi, ma solo tra gli addetti ai lavori e naturalmente la maggiore preoccupazione è quella del diretto… “imputato” che temendo il peggio pensa al futuro: “Se mi confermano la condanna, il prossimo candidato premier sarà un Berlusconi. Passerò subito il testimone a mia figlia Marina“. La figlia non è entusiasta, ma sarebbe pronta a sacrificarsi per papà.
Per il resto del Paese non si respira certo tutta questa tensione, anche perchè l’afa di questi giorni è tale togliere la voglia persino di respirare. Poco dopo la chiusura dell’udienza di mercoledì 31 luglio, al termine delle arringhe di Niccolò Ghedini e Franco Coppi, era circolata la voce che i sostenitori di Silvio Berlusconi avrebbero organizzato una manifestazione a Roma davanti a Palazzo Grazioli, addirittura noleggiando dei pullman per radunare i manifestanti.
Macchè! La smentita è arrivata secca in serata. Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, ci ha messo sù una bella pezza: “Da giorni, siamo letteralmente inondati da testimonianze spontanee di vicinanza, affetto e solidarietà verso il presidente Berlusconi. In tutta Italia, erano e sono in preparazione manifestazioni, iniziative spontanee, atti di mobilitazione politica e insieme affettiva verso il presidente. Ma da giorni, e anche oggi, ci siamo assunti la responsabilità di fermare tutti. Nulla deve avvenire in un momento tanto delicato per il Paese. Pertanto, la notizia di una manifestazione davanti a palazzo Grazioli è destituita di fondamento“.
Se lo dice lui… a noi comuni mortali sembra che tutta questa voglia di manifestare non ci sia nè dall’una, Pdl, nè dall’altra parte, Pd, forse perchè sono addivenuti alla stessa parte, quella del partito unico! Fatto sta che nè dai sostenitori del Cavaliere, nè tantomeno dai suoi avversari che, guarda un pò le combinazioni della politica, sono anche suoi alleati di governo, si è levato alcun sussulto. Tutto tace!!!
Gli unici a paralre sono i legali dell’ex presidente del Consiglio, che hanno puntato nelle loro arringhe sul tema dell’assenza di prove certe della colpevolezza di Berlusconi nella frode fiscale per cui è stato condannato nei due precedenti gradi di giudizio a 4 anni di reclusione e 5 d’interdizione dai pubblici uffici. Per tre ore il professor Franco Coppi e l’avvocato e deputato Niccolò Ghedini – che lo difende dal 1998 – hanno cercato di smontare le accuse che lo ritraggono come il ‘dominus’ di un sistema truffaldino che gonfiava i costi dei film acquistati da Mediaset con un giro fittizio di intermediazioni che finivano negli ammortamenti delle dichiarazioni dei redditi. Hanno chiesto l’assoluzione del ‘Cav’ e hanno contestato l’esistenza stessa del reato.
Secondo Coppi, che ha concluso il tour de force delle arringhe, quel che eventualmente ha commesso l’ex premier sarebbe “penalmente irrilevante” e mancherebbe una specifica “norma antielusiva” per sanzionarlo. “Berlusconi, come tutti sanno, – ha proseguito il ‘principe’ dei penalisti – dal 1994 si dedica interamente alla politica e non si occupa più di gestione societaria. Figuriamoci se si interessava delle quote di ammortamento del 2002 e del 2003 quando ormai da 10 anni aveva accantonato queste preoccupazioni, se mai si fosse occupato di cose del genere!“.
Ma che diavolo di Paese è mai questo, dove tutto accade ad insaputa dei responsabili?

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