La Riforma del Fisco non vale più del bonus Renzi e batosta i redditi oltre i 50mila euro!

Quella che doveva essere la “Riforma del Fisco”, in realtà è una mano di vernice, per giunta annacquata, su un ferro arrugginito che al netto delle nuove aliquote Irpef, delle tasse su luce, gas, benzina, acqua, spazzatura, seconde case, risparmi, beni di prima necessità, ecc, ecc, alla fine dei conti è più quello che toglie di quello che mette nelle tasche degli italiani.

Quello che doveva essere  un taglio delle tasse, in realtà è un aumento della pressione fiscale. Semplificando al massimo, l’ex ‘bonus Renzi’ da 100 euro costava dieci miliardi. Ora invece lo stanziamento previsto si ferma a sette.  Dando una rapida scorsa alle nuove aliquote Irpef si evince che in Italia chi guadagna sopra i 50mila euro – quando nel resto d’Europa è il minimo sindacale – viene considerato ultra ricco, tanto da beccarsi l’aliquota al 43 per cento con lo Stato che gli porta via quasi la metà del suo reddito!

Le nuove aliquote irpef:

  • per redditi tra 15mila resta al 23%;
  • per redditi tra 15mila euro e 28mila scende dal 27% al 25%;
  • per redditi tra 28mila euro e 50mila scende dal 38% al 35%;
  • oltre i 50mila euro tassazione al 43%.
Con le nuove aliquote la situazione che si prospetta dovrebbe essere la seguente:
– fino al primo scaglio di reddito (15.000 euro): tassazione invariata;
– da 15.000 a 50.000 euro: risparmio d’imposta crescente fino al picco massimo (920 euro in meno) per redditi pari a 50.000 euro;
– da 50.000 a 75.000 euro: risparmio di imposta decrescente fino a 270 euro per redditi pari a 75.000 euro;
– da 75.000 euro in poi: risparmio “fisso” d’imposta pari a 270 euro.

 

IRPEF
Reddito
Vecchi scaglioni e aliquote
Nuovi scaglioni e aliquote
Differenza di imposta
15.000
3.450
3.450
0
20.000
4.800
4.700
-100,00
25.000
6.150
5.950
-200
30.000
7.720
7.400
-320
35.000
9.620
9.150
-470
40.000
11.520
10.900
-620
45.000
13.420
12.650
-770
50.000
15.320
14.400
-920
55.000
17.220
16.550
-670
60.000
19.270
18.700
-570
65.000
21.320
20.850
-470
70.000
23.370
23.000
-370
75.000
25.420
25.150
-270
80.000
27.570
27.300
-270
90.000
31.870
31.600
-270
100.000
36.170
35.900
-270
150.000
57.670
57.400
-270
200.000
79.170
78.900
-270
300.000
122.170
121.900
-270
500.000
208.170
207.900
-270
1.000.000
423.170
422.900
-270

Elaborazione Ipsoa.it

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6 Responses

  1. LoZio ha detto:

    In Italia come nel resto del mondo chi ha soldi continua a farne tanti fino scoppiare, ma chi on ne ha muore di fame: ci hanno trasformati da cittadini in sudditi-schiavi, ascoltiamo le loro invenzioni e mangiamo e pensiamo come loro ci impongono.
    Fascismo, Nazismo e Comunismo in confronto alla GLOBALIZZAZIONE sono delle educande!

  2. Felix ha detto:

    Con una mano danno 10 e con l’altra tolgono 100000

  3. Giacomo-TO-Original ha detto:

    Sono stati colpiti da una crisi che li ha condotti all’apatia e alla sfiducia nella società, oltre che all’impoverimento. Tra di loro c’è chi ha lavorato per 40 anni su un camion e ora ha le gambe atrofizzate per cercarsi un lavoro; c’è chi ha tradito la moglie e si è trovato di fronte ad un tribunale inclemente e a figli che gli hanno voltato le spalle; c’è chi ha combattuto tumori per anni fino a sconfiggerli solamente per poi sentirsi dire che non c’è più spazio per lui all’interno dell’azienda. C’è gente purtroppo che apparentemente non ha più voglia di fare e che sembra ormai convivere con i propri accidenti, ma ciò di cui ha bisogno è solamente una scossa o una possibilità per rientrare a far parte del meccanismo sociale. Sono queste alcune delle storie che si possono raccogliere sotto i portici del centro di Torino: di giorno polo del lusso e delle grandi firme, di notte dormitorio di eccellenza per vagabondi e clochard. Una presenza che sembra in continua crescita, perché il disagio sociale con la pandemia si è ulteriormente allargato.

    Proprio per questo, e anche per l’arrivo del freddo, il Comune ha deciso di rafforzare la rete d’accoglienza mettendo a disposizione della comunità 800 posti letto. Una misura che non sembra sufficiente ad arginare la domanda. Le più recenti indagini Istat indicano che in città ci sarebbero almeno 1700 persone senza dimora, ma con ogni probabilità sono molte di più visto che non è facile censirle. Per avere un’ulteriore conferma basta fare un giro in una qualunque sera per contare decine e decine di clochard sdraiati sui marmi dei porticati, davanti alle vetrine dei grandi marchi, avvolti in coperte sporche o sotto qualche cartone. L’unica differenza è che con il Covid sono più distanti l’uno dall’altro, probabilmente più soli (ma almeno con i propri cani, dopo che il Comune lo scorso febbraio ha cercato di vietarlo). A ospitarli i salotti più prestigiosi della città: via Roma, piazza Castello, via Po, piazza San Carlo, corso Vittorio. Un tristissimo hotel a cielo aperto.

  4. Giada ha detto:

    Avete idea di quante scadenze fiscali ci sono in Italia? Nel solo mese di agosto oltre 170!!!
    Un mio caro amico Commercialista mi spiegava che la legislazione tributaria\fiscale è una vera giungla, dove anche per lui che esercita da sempre, è difficile orientarsi.
    Ecco il vero nodo gordiano: SEMPLIFICARE e rendere chiara la legislazione, affinchè sia più semplice osservarla. Un caro amico con una mini copisteria, deve avere la commercialista per gestire un copisteria che a malapena gli permette di vivere: siamo all’assurdo, ma DRAGHI in tuttaltre faccende affaccendato

  5. Santo-NA ha detto:

    Una volta ai tempi della vecchia e criticatissima DC, il Fisco era molto più semplice e decisamente meno invasivo: il boom economico degli anni’60 con l’attuale legislazione sarebbe stato impossibile.
    E’giusto, doveroso, legittimo che tutti paghino le tasse, ma fintanto che esistono aliquote assurde: una povera impresa arriva a pagare fra dirette ed indirette 65% 70% di imposte. Guadagna 100 ne lascia allo Stato 65 70%, come può svilupparsi, crescere,….???

  6. Andrea-Brescia ha detto:

    Se veramente si vogliono abbassare le Tasse, si dovrebbero attirare in Italia Capitali dall’estero.
    Attirare capitali dall’estero richiede:
    1) Una Giustizia efficiente.
    2) Un Fisco agile.
    3) Una burocrazia poco invasiva.
    4) Una legislazione fiscale semplice, chiara e concisa.
    5)Infrastrutture efficienti.
    6) Sicurezza del territorio.
    Nessun, nessuna, nessuna di tali condizioni in Italia oggi esiste.
    Si va avanti a ritocchi, ritocchini. Il nostro sistema è entrato in crisi, una crisi difficilmente reversibile, a patto di radicali mutamenti. 4 riforme che sembrano secondarie e non ho citato prima:
    A) Elezioni diretta del Premier, premier scelto dal POPOLO e non da accordi partitici.
    B) Elezione diretta del Presidente Repubblica.
    C) Elezione diretta dei Giudici.
    D) Introduzione del Referendum Propositivo.
    La partitocrazia, ormai divenuta una repubblica presidenziale, dove il Parlamento conta poco ed a decidere è l’esecutivo, nel caso DRAGHI, non regge.
    Puoi fare tutte le leggi che vuoi, se poi non hai strumenti reali per farle osservare si cade nel ridicoloi.
    Il ridicolo lo vediamo attraverso soggetti che per miracolo sono parlamentari se non addirittura ministri e chiaramente possono fare poco, quando fanno fanno DANNI!!!

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