La politica di pancia? Non è una novità!

di Angelo D’Amore. Continua la campagna di demonizzazione contro lo spettro Grillo, diventato un vero e proprio incubo per lo schieramento partitico nazionale, inabissatosi in una profonda crisi di identita’ e consenso che pare, al momento, non vedere possibilita’ di interruzione. Sentivo a La7, che Grillo ha incentrato il suo successo su di un messaggio che parte dalla pancia e non dal cervello, basato su di un’oratoria chiassosa, incentrata sulla demonizzazione della politica intera e, soprattutto, sull’essere contro qualcosa e qualcuno e non a favore di valide idee di cambiamento. Tutte cazzate. Buttare fango si sa, e’ la cosa piu’ utile e rapida per demonizzare un avversario. Se poi, tali calcolate dichiarazioni volte a frenare un vero e proprio fenomeno di risveglio civico, vengono profferite dall’On. Santache’, finiana di prima ora, divenuta pidiellina, prima non incline a mettersi prona ai dicktat del Cavaliere, infine intenta a difenderlo a spada tratta anche quando i suoi comportamenti erano imbarazzanti e lesivi della dignita’ di un Paese evoluto, allora e’ evidente che, come asserisce il leader del M5S, i maggiori sponsor del suo successo, sono appunto i rappresentanti dell’attuale classe politica, casta di potere oligarchico, in crisi di identita’. Ma ammesso e non concesso che Grillo utilizzi la tattica dell’essere contro qualcuno o qualcosa (in questo caso l’intero sistema politico ancorato ai meccanismi giurassici della prima repubblica), qual’e’ il problema? Per un ventennio circa, Berlusconi ha usato la pancia, demonizzando la sinistra comunista come incubo da cui fuggire per veder garantita la liberta’. A sua volta la sinistra, ha costruito la sua opposizione incentrandola sull’antiberlusconismo, unico e flebile collante per tenere unita una compagine variegata e spesso litigiosa, progressivamente allontanatosi dai reali bisogni della classe operaia e di tutti i disagiati. La Lega poi, ha costruito il suo successo teorizzando spot contro “Roma ladrona”, contro un sud zeppo di evasori, mafiosi e gente scansafatiche, tifando per l’Etna ed il Vesuvio. Il centro invece e’ andato zigzagando tra questi schieramenti per meri calcoli di convenienza elettorale. Se adesso Grillo attacca l’intero sistema politico, fatto di individui attaccati alle poltrone, mestieranti voltagabbana, malfattori salvati a piu’ riprese dalle patrie galere tramite il Parlamento, professionisti dell’apparentamento pur di non vedere lesi i propri vantaggi di casta, di certo non afferma falsita’, basti vedere come la pensono tutti i partiti sulla proposta di eliminazione del rimborso elettorale. Si e’ scomodato persino il Presidente della Repubblica (re) Giorgio Napolitano, che in piena campagna elettorale, e’ intervenuto in modo fin troppo sibillino e davvero poco istituzionale, sui rischi di derive populiste e demagogiche, in cui rischia di incalanarsi il Paese. Lui da vero garante delle Istituzioni, dovrebbe ricordarsi che l’urna e’ stata da sempre, l’unico ed imprescidibile termometro della democrazia e, se nel centro-nord il M5S e’ diventato la terza forza politica nazionale, ne deve prendere atto suo malgrado.

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