La paventata ingovernabilità del ‘dopo-voto’ non deve spaventarci, tutt’altro!

Elezioni inutili? Forse sì, perché nessuno degli attuali partiti, stante la vigente legge elettorale, è in grado di superare la fatidica soglia del 40% ed assicurarsi il premio di maggioranza. Così, la paura che l’esito delle prossime elezioni politiche non dia una maggioranza in grado di governare il Paese sta spingendo i partiti a riprendere le trattative per una legge elettorale maggioritaria all’insegna del “chi vince governa!”.
Ma la paura di restare senza un governo legittimamente eletto non deve assolutamente turbare il sonno dei cittadini, tutt’altro, se si prendono in considerazione le notizie che arrivano da oltralpe e che confermano ancora una volta che molto spesso per un Paese è meglio restare senza esecutivo. L’Olanda è senza governo e quello che sarebbe dovuto essere un evento negativo per il Paese si è invece trasformato in un toccasana dato che l’economia ha ripreso a correre come non faceva più dal lontano 2007. I dati parlano chiaro: crescita del Pil stimata al 3,3% quest’anno e al 2,5% l’anno prossimo. Debito pubblico in calo e disoccupazione al 4,3%, quasi al livello naturale sotto il quale non si può scendere. Una cosa analoga è accaduta anche in Belgio. Dopo le elezioni del giugno 2010 Bruxelles è rimasta senza governo per la bellezza di 541 giorni. Record mondiale. Eppure proprio in quei mesi anche l’economia belga ha ripreso a correre come non faceva da tempo e sono stati 541 giorni di felicità! Idem per la Spagna, dove la crisi politica ha portato all’impossibilità di formare un esecutivo con le elezioni del 2015 e 2016, ma anche qui durante questo lungo periodo di instabilità politica le condizioni economiche sono migliorate con la crescita del Pil schizzata fino al 3,2%. Di fronte a queste eclatanti “ingovernabilità” dei nostri partner europei c’è da augurarsi anche qui da noi, in Italia uno stallo politico post-elettorale che mandi in stand by Renzi, Berlusconi, Grillo, Salvini, Bersani e compagnia o l’ennesimo inciucione delle larghe intese? A questo punto della storia italiana, fatta di scandali, ruberie e clamorose débâcle, forse un ‘governo ad interim’ che si limita ad espletare l’ordinaria amministrazione potrebbe davvero essere il male minore rispetto ad un governo perennemente appeso ad un filo, che per sopravvivere è costretto a mediare tra ricatti e compromessi.

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