Emergenza migranti: naufragio a largo della Libia!

di Redazione. Il Covid c’è, si vede e si sente. Lo percepiamo direttamente sulla nostra pelle, non fosse altro per le limitazioni alle nostre libertà individuali se non addirittura quando il virus ci attacca direttamente entrando nei nostri polmoni.

Ma ci sono altri problemi apparentemente lontani e che sembrano non riguardarci direttamente e dei quali se ne parla poco, come l’immigrazione.

Infatti se è vero che il Coronavirus ha chiuso tante attività economiche, ha sospeso tante libertà, è anche vero che non ha mai arrestato il flusso migratorio di migliaia di poveri disgraziati che si mettono in mare per sopravvivere alla fame, alle violenze, per fuggire da quelle terre laddove le condizioni di vita sono a dir poco disumane.

Così, anche con l’aiuto della bella stagione, le acque del mare nostrum riprendono ad essere solcate da imbarcazioni che a stento stanno a galla e che traghettano migliaia di disperati che a volte non ce la fanno a raggiungere le nostre coste e che affogano in mare ogni speranza e la loro stessa vita. E’ proprio di oggi la triste notizia di decine e decine di migranti dispersi. Si teme siano morti annegati, nel naufragio di un gommone al largo delle coste libiche. Secondo quanto riferito dall’equipaggio delle Ong, 130 persone erano a bordo di un gommone che aveva tentato la traversata in condizioni di mare proibitive e di cui si sono perse le tracce a nord-est di Tripoli. Tanti i cadaveri in mare, troppi!

“Altri morti, altro sangue sulla coscienza dei buonisti che, di fatto, invitano e agevolano scafisti e trafficanti a mettere in mare barchini e barconi stravecchi, anche con pessime condizioni meteo. Una preghiera e tanta rabbia”. Così twitta il leader della Lega, Matteo Salvini.

Ecco, va bene occuparsi della pandemia, ma bisogna pensare che non si muore solo di Coronavirus, ma anche di fame e di disperazione, che ci sono altre criticità che non possiamo e che non dobbiamo trascurare.

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