La disoccupazione che nessuno riesce a debellare.

di Attilio Runello. Purtroppo la disoccupazione è un male endemico nel nostro paese Nei paesi del sud Italia poi il problema è ancora più grave. A volte in tanta stampa straniera si parla del lavoro con leggerezza. Hai perso il lavoro? Ne troverai un altro. Da noi tranne delle eccezioni non è così!
Si parla tanto di diritti dei lavoratori. Ma se poi hai la consapevolezza che se perdi il lavoro un altro non lo trovi così facilmente chiedi innanzitutto che ci siano molti posti di lavoro. Il lavoro a vita te lo fornisce la Pubblica amministrazione. Gli altri possono fallire, possono aver bisogno di meno personale, possono chiederti se ti va bene un part-time. Se sei un libero professionista speri di fare parte di una categoria con l’accesso a numero chiuso. Altrimenti devi affrontare tutti i giorni la concorrenza.
Nel sud poi per i giovani è difficile inserirsi. Magari hai fatto un istituto professionale e hai imparato le basi di un mestiere a se poi le aziende non ci sono come fai a trovare un lavoro. Così ci siamo tutti specializzati a dare consigli.
Vuoi fare medicina? È dura ma se ottieni la laurea dato che nelle università si adotta il numero chiuso la richiesta c’è. Oggi c’è anche una grande richiesta di infermieri. Per cui è più importante in questo momento creare le condizioni per far nascere più facilmente imprese o favorirne l’accesso dall’estero. Capire comunque quali sono le figure cercate e favorire l’incontro fra domanda ed offerta con stage, corsi di formazione, scuole apposite. Nel sud molti giovani laureati o diplomati si sono specializzati nella partecipazione a concorsi.
Sono di solito persone che sono disponibili a spostarsi. Esiste una vera e propria industria dietro la preparazione ai concorsi: tante case editrice che propongono testi o scuole di formazione che propongono corsi. Il lavoro non si crea con le manifestazioni di piazza. Comuni, province, regioni, Stato, Unione Europea possono fare molto per favorire le imprese e creare posti di lavoro. In Lombardia molte imprese si trasferiscono nella vicina Svizzera perché le condizioni sono migliori.
In Irlanda già da anni hanno creato un sistema fiscale con una aliquota del 12 per cento per le imprese. Le più grandi aziende di informatica hanno stabilito i loro headquarters in Irlanda. Il lavoro non si crea con il reddito di cittadinanza e dicendo che glielo togli se non accetta una proposta. Visto che per lavoro in diversi casi ci di deve trasferire forse delle facilitazioni sugli affitti si possono anche concedere. Se devo spendere più della metà dello stipendio per un monolocale ho delle difficoltà oggettive.
Nel sud molte imprese devono pagare il pizzo per lavorare. E risolvi il problema con una manifestazione ricordando Borsellino? Oppure dicendo ribellatevi? Quei pochi che si ribellano sono costretti ad emigrare. I diritti al lavoro si costruiscono e si difendono affrontando i problemi reali scevri da posizioni ideologiche. Nel sud la vita costa meno che al nord. Forse lo stipendio minimo può anche essere un po’ più basso. Non è normale che un imprenditore per dare uno stipendio netto di 1300 euro ne debba spendere il doppio. Oggi si parla di cuneo fiscale. Che cosa vuol dire? Che si pagano tasse anche per il contratto di lavoro. Oggi si cerca di ridurle.

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2 Responses

  1. anna z. ha detto:

    Caro Attilio R., ho letto da qualche parte che sei Giornalista pubblicista dal 1995 ha collaborato negli anni novanta con le pagine culturali di Avvenire, Eco di Bergamo, e con le riviste Millelibri, Vita e Pensiero.
    Dal 2008 si occupa di moda per testate online e ha un suo blog “Fashionrunways” con molte visite.
    Per Agoravox scrive di attualità. Ma mi smbra che molto, anzi moltissimo, scrivi anche per Freeskipper…

  2. Attilio ha detto:

    Sul profilo di Agorà ho aggiunto che collaboro anche con Freeskipper.
    Grazie per ospitare i miei articoli

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