La “deforma” Costituzionale voluta dalla Merkel.

di Gerardo Lisco. Nell’incontro di Maranello, presso la sede della Ferrari, con l’endorsement della Merkel alla “deforma” costituzionale è chiaro che non sono più gli italiani a decidere sulla loro Costituzione ma la Germania dell’ordoliberalismus. “La massaia della bassa svevia”, come la stessa Merkel si è autodefinita, con l’imposizione dell’egemonia economica tedesca attraverso politiche di austerità ha portato l’Europa sull’orlo del baratro. Che l’incontro tra Renzi e Merkel si sia tenuto a Maranello presso la sede della Ferrari con Marchionne a far da gran cerimoniere la dice lunga sulle reali intenzioni delle politiche economiche del Governo. Marchionne è colui che in questi giorni, dopo essersi pronunciato per il “Sì” alla nuova Costituzione del ddl Boschi/Verdini/JPMorgan, ha tuonato contro
l’immoralità e l’irresponsabilità sociale di quel modello capitalista di cui lui è uno dei campioni. Giusto per memoria il Gruppo FCA, dopo aver beneficiato degli incentivi alle assunzioni previste dal Jobs Act, ha fissato la sede fiscale nel Regno Unito per evitare di pagare le tasse in Italia. Il problema della “deforma” costituzionale non è di tecnica giuridica e non è risolvibile con qualche aggiustamento alla legge elettorale. Il prossimo 4 ottobre la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi circa l’incostituzionalità del testo della legge elettorale e quindi il vulnus da essa rappresentato verrà risolto dalla Corte Costituzionale. Il nodo è la riscrittura della Costituzione economica. Non è un caso che tanto la Merkel quanto Marchionne danno il proprio sostegno a Renzi. Il Presidente del Consiglio, in Italia, è il più fedele servitore degli interessi tedeschi e della finanza internazionale. Il tentativo da parte di Renzi di accreditarsi come il più fedele vassallo della Germania risale già a quando era ancora sindaco di Firenze. Un tempo i Presidenti del Consiglio per prima cosa rendevano omaggio agli Stati Uniti, oggi alla Germania. All’indomani delle elezioni Europee Matteo Renzi si recò a far visita alla Merkel per rassicurarla che l’Italia avrebbe fatto “i compiti a casa” e la Merkel ricambiò l’omaggio appellandolo “matador”, complimento rivolto al fedele vassallo pronto a compiacerla. Renzi sta mantenendo il suo impegno puntualmente, compreso l’obbrobrio della “deforma” Costituzionale. Il problema del ddl Boschi/Verdini/JP Morgan non è di tecnica giuridica, se fosse così la questione sarebbe stata già risolta. La ristrutturazione del sistema economico della zona Euro sta portando a un riposizionamento del sistema industriale e finanziario dei vari Paesi che ne fanno parte. Il blocco sociale che sostiene Renzi è legato al sistema produttivo tedesco. In particolare il sistema produttivo tosco-padano, fatto di piccole e medie imprese, ha deciso che piuttosto che fare la concorrenza al sistema industriale tedesco, cosa che richiede investimenti in ricerca e innovazione, è preferibile farla a Polonia, Romania, Repubblica Ceca, ecc. Questa è una concorrenza legata al solo costo del lavoro, da qui il Jobs Act, la moderazione salariale e il ridimensionamento degli investimenti sia pubblici che privati. Il sistema industriale e finanziario tedesco ha tutti gli interessi perché un Paese come l’Italia, grande Paese manifatturiero con prodotti di qualità, venga ridimensionato e ridotto alla sola funzione di produttore di componentistica per il sistema industriale tedesco. Questa condizione è essenziale per l’egemonia tedesca. Da qui l’endorsement della Merkel alla “deforma” costituzionale. A partire da Monti/Fornero le condizioni sociali ed economiche dell’Italia e del Mezzogiorno in particolare sono peggiorate. Per realtà come la Basilicata, poi, le politiche economiche neoliberiste e di austerità del Governo suonano come una campana a morte. I rintocchi sono la situazione di criticità finanziaria che vivono i nostri piccoli comuni sull’orlo del dissesto finanziario impossibilitati a garantire i servizi sociali minimi. I Sindaci dovrebbero essere i primi, per amore e rispetto per le comunità che rappresentano, a votare NO al referendum costituzionale. Nell’incontro Renzi ha chiesto maggiore flessibilità alla Merkel, il sovrano ha fatto credere di acconsentire. Tanto saranno sempre gli Italiani a dover pagare. Chiudo con un dato che ritengo eloquente. C’è tutto un insieme di aziende italiane residenti nella Valle Padana acquisite da tedeschi che producono componentistica per l’industria tedesca. I lavoratori italiani di queste aziende a parità di inquadramento e di lavoro hanno retribuzioni di gran lunga inferiori alle equivalenti maestranze tedesche. E’ questa componentistica prodotta in Italia che consente ai prodotti tedeschi di competere sui mercati internazionali e fa arricchire la Germania; mentre in Italia, di contro, langue la domanda interna e con essa cresce il debito pubblico.

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