La Camera dei deputati salva gli stipendi d’oro dei suoi dipendenti!

Ma chi l’ha detto che in Italia la legge è uguale per tutti? Non è vero! Come non è vero che lo stipendio è uguale per tutti gli impiegati dello Stato! Proprio nel giorno in cui il “premier senza voto” festeggia il voto finale al Senato – ma non l’aveva abolito!?!? – della riformicchia della pubblica amministrazione, salta per mano della commissione giurisdizionale dello stesso palazzo, composta da cinque
parlamentari Pd, la stretta sugli assegni dei dipendenti di Montecitorio che a fine carriera avranno uno stipendio annuo pari a 240 mila euro al contrario dei loro pari grado di tutto il comparto Stato che a parità di requisiti restano fermi a 1.200 euro al mese! Come sempre accade nello Stato vicino al fuoco ci si scalda e pensare di ridurre benefici, privilegi e stipendi d’oro alla “casta” è pura follia. Così i famigerati risparmi annunciati per il quadriennio 2015-2018 scenderanno dai 60 ai 13 milioni di euro, tanto a pagare ci sono sempre loro, i “soliti fessi”!

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