Jannik Sinner, l’uomo dei sogni.

di Alberto Sigona. Jannik Sinner regala all’Italia il primo Open d’Australia della sua storia nonché il quarto Slam dopo 48 anni di snervante attesa!

L’UOMO DEI SOGNI.

Un trionfo epocale che consacra la nascita di un grande campione e che proietta lo sport azzurro oltre i suoi limiti storici.

Australian Open – Jannik Sinner è molto più calmo di tutti quelli che oggi lo osannano. Un anno fa era il tennista dei… senzaCon Jannik Sinner l’Italia ha probabilmente trovato l’eroe che attendeva da tempo, in grado, chissà, di condurla oltre i suoi limiti. In effetti il tennista altoatesino pare avere le sembianze dell’uomo dei sogni proibiti. Colui che può trasformare la fantasia in realtà, l’astratto in concreto. Il personaggio che può convertire l’inimmaginabile in tangibile. L’uomo che può correggere il naturale ed ovvio corso degli eventi e far variare nettamente la traiettoria precostituita del destino. E le recenti prodezze compiute dal baby prodigio di Sesto Pusteria avvalorano le tesi di cui sopra. Sino a pochissimi anni fa per un nostro atleta pareva ai limiti del possibile giungere in Finale alle ATP Finals, obiettivo mai centrato da quando esiste il “torneo dei maestri”. Ebbene, come tutti sappiamo, lo scorso dicembre, a soli 22 anni, l’altoatesino vi è riuscito. Anche tornare a sollevare la Coppa Davis dopo mezzo secolo pareva alquanto improbabile, eppure il talento del Trentino Alto Adige ha contribuito da protagonista a riportarla a casa nostra, facendola risplendere magnificamente nella scarna gioielleria azzurra. Vincere l’Australian Open, torneo in cui un italiano, sia in ambito maschile che femminile, non si era mai spinto oltre le Semifinali, pareva fuori dalla nostra… giurisdizione. Dirò di più: vista la nostra tradizione decisamente avversa, conquistare il torneo in terra oceanica, pareva addirittura fuori dalla nostra natura, come l’abbaiare di un gatto o il miagolare di un cane. Come trovare atmosfera sulla Luna. In effetti Sinner col suo primo successo in carriera in un “major”, in cui un azzurro non si affermava dal remoto ’76 (quando un certo A. Panatta svettava al Roland Garros) ha sì varcato i confini della nostra storia, ma si è spinto persino oltre, trasformando la forza di gravità del nostro pianeta sportivo, rendendolo idoneo ad ospitare forme di vita… pardon, forme di vittorie prima d’ora quasi sconosciute. Quello riportato nella terra dei canguri è uno di quei trionfi che muta il tempo ed assoggetta lo spazio, facendo entrare l’Italtennis in un macrocosmo inedito. In un’altra dimensione sportiva.

UN NUOVO RE PER LO SPORT ITALIANO.

Jannik Sinner nel mirino: "La partita più importante della mia vita", una notte di fuoco – Libero Quotidiano

Con lui l’Italia potrebbe aver trovato l’unto dagli dei. Più prosaicamente, un atleta formato gigante destinato alla stessa popolarità che un tempo fu riservata a mostri sacri del calibro di Fausto Coppi, Gino Bartali, Pietro Mennea o Alberto Tomba, che con le loro imprese epiche incantavano l’Italia ed il Mondo intero, riuscendo a calamitare le masse, ergendosi oltre gli argini della circoscrizione sportiva. L’impresa di Melbourne è stata di una portata eccezionale, di quelle che rimarranno scolpite a lungo nelle nostre menti e nel nostro albo esclusivo dei momenti dorati. Di quelle che forgiano la storia ed apparecchiano la leggenda. Sino alle semifinali, Sinner aveva concesso agli avversari zero set. Poi la sfida contro dio Djokovic, che verrà surclassato 3-1. Contro ogni previsione, il dinosauro era stato selvaggiamente ammansito, reso inoffensivo (proprio nel suo habitat prediletto…) dopo anni ed anni di voracità incontrollata. Si diceva, sino a poche settimane fa, che per toccare l’apogeo Sinner avrebbe dovuto attendere che il serbo si facesse da parte. Giusto per accelerare i tempi, a farlo da parte ci ha pensato, invece, proprio lui personalmente…Tra l’incredulità generale, ad iniziare dallo stesso Novak, riscopertosi impotente come non gli accadeva da tantissimi anni. Per quello che a detta di molti esperti è stato un autentico e brutale passaggio di consegne. Quindi ecco la Finalissima contro il fortissimo Danil Medvedev. Partenza contratta del nostro atleta e super spedita del russo, che con un doppio ed impietoso 6-3 sembrava porre la parola fine sul match. Un 2-0 che per altri sarebbe stato una sentenza di terzo grado. Ma non per Sinner.

La storica finale Sinner vs Medvedev: ampia sintesi in chiaro sul NOVE alle  ore 18:00Nel terzo set il prodigio venuto dal Nord reagiva rabbiosamente e tornava in sé. Martellante. Lucido mentalmente. Sfrontato. Maledettamente forte. 6-4 e partita riaperta. Il quarto set rimaneva sulla stessa lunghezza d’onda, e così arrivava l’insperato 2-2. Infine ecco arrivare il clamoroso ribaltone su cui alla vigilia non avresti scommesso che pochi euro: set chiuso 6-3. Finale conquistata 3-2 in rimonta (da 0-2), come riuscito in passato, prendendo in esame esclusivamente le Finali del Dopoguerra, solamente a tre mostri sacri come R. Laver, R. Emerson e R. Nadal. Non sarà certo un caso. Certi exploit riescono soltanto ad alcuni eletti. A chi ha le stimmate del fuoriclasse assoluto a tutto tondo. Per la gioia di ogni appassionato e dello sport italiano. Che finalmente vede avverarsi un sogno xxl, ovvero tornare a vincere un torneo di slam dopo tanti decenni. Da oggi il tennis planetario è illuminato da una nuova luce. Per dirla con le parole cantate da Massimo Ranieri, “la stessa luce che si accende quando nasce un Re”. Un Re chiamato Jannik. E che grazie a Dio è nato in Italia…

 

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