Irpef, Imu, tasse, solo tasse… e la tredicesima non c’è più!

Cronaca di un salasso annunciato! Il fisco si prepara al grande incasso di fine anno! E i “soliti noti” mettono mano, tra un mugugno e l’altro, ma molto sommessamente, al portafoglio! Entro il 30 novembre deve essere versata la seconda o unica rata dell’acconto Irperf e delle altre imposte del modello Unico. Entro il 17 dicembre invece andrà versato il saldo dell’Imu. Tra Irperf e Imu nelle casse dello Stato e degli enti locali dovrebbero entrare oltre 14 miliardi. L’acconto Irpef, fortunatamente, sarà più leggero del solito. L’aliquota infatti è stata portata dal 99 al 96%. Ma la riduzione ha effetto solo su questa seconda rata perché la prima andava calcolata secondo le modalità ordinaria. Per quanto riguarda l’Imu i versamenti si potranno effettuare anche con il bollettino postale. L’entità del saldo dipende dall’aliquota decisa dal Comune (la maggior parte degli enti locali l’hanno ritoccata verso l’altro). E quando l’Imu è riferita a un immobile diverso dall’abitazione principale allora sono dolori. Il calcolo di quanto dovuto dovrà essere praticamente rifatto in base alle aliquote definitive e sottrarre quanto pagato a titolo di acconto con le aliquote standard. Per quanto riguarda l’abitazione principale, i Comuni possono applicare la riduzione a determinate categorie come gli anziani ricoverati in case di riposto purché l’abitazione principale non venga affittata. La base imponibile è pari a 160 volte la rendita catastale originaria dell’immobile rivalutata del 5%. Per l’abitazione principale dalla somma così ottenuta bisogna sottrarre 200 euro più altri 50 ogni figlio convivente con meno di 26 anni fino a un massimo di 400 euro. Molto salato sarà il conto per i proprietari di seconde case: ovvero di quelle abitazioni non locate dove il proprietario non risiede anche se ha dato l’immobile in uso a un familiare. Per una casa di categoria A2, l’Imu tocca complessivamente i 3069 a Bologna (1969 euro il saldo) a Torino e a Milano si possono sfiorare i 3mila euro dove il saldo sarà di 1907 euro. A Roma il saldo sarà di 1784 euro. Nel 2012 la pressione fiscale toccherà, come previsto nel Def, il 44,7% con un balzo di 2,2 punti rispetto al 2011. Così, da un anno all’altro, gli italiani avranno pagato 35 miliardi in più, per effetto delle tre manovre che si sono succedute da metà 2011, con 1.450 euro di aggravio a famiglia!!! E’ quanto calcola la Confesercenti evidenziando che l’Italia è al terzo posto (dopo Danimarca e Svezia) fra i 27 paesi dell’Ue, con un distacco di 5 punti rispetto alla pressione fiscale media. Guardando al lungo periodo, la Confesercenti calcola aumenti netti d’imposta fra il 2001 e il 2012 di oltre 103 miliardi. In media, quasi 9 miliardi in più per ciascuno dei dodici anni trascorsi dall’inizio del terzo millennio che si traducono in ulteriori 380 euro a carico di ciascuna famiglia italiana. Tante tasse, troppe, e in cambio di cosa?

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