“Adda passà ‘a nuttata”.

di Gerardo Lisco. Il quadro politico è per molti versi desolante e nel contempo di facile interpretazione. Provo a spiegarne la semplicità. A un anno dalle elezioni politiche i rapporti di forza tra centrodestra e centrosinistra, nel secondo ricomprendo anche il M5S ; stando ai sondaggi, non sono mutati a causa della scarsa incisività delle opposizioni impegnate a marcarsi a vicenda. Se non fosse stato per CGIL e UIL, che hanno mobilitato i lavoratori con diversi scioperi, nessuno si sarebbe accorto che in Parlamento siedono anche forze politiche di opposizione.

Di fronte alla scarsa incisività delle opposizioni, la destra al governo perderà consensi solo a partire dalla  fine del 2024 quando, vigente il nuovo “Patto di Stabilità”, si vedrà costretta a fare tagli alla spesa pubblica nell’ordine dei 10 – 15 miliardi l’anno con la necessità di doversi rimangiare le promesse fatte in campagna elettorale e in questo anno di governo. Riducendosi la possibilità di manovra verranno meno i presupposti per  la  propaganda che il Governo Meloni ha utilizzato nel corso del 2023 e che continuerà ad utilizzare in vista delle elezioni europee che si terranno da qui a qualche mese in aggiunta alle tornate elettorali regionali e comunali.

Essendo questo il contesto le elezioni regionali e quelle europee verranno utilizzate dai vari leader politici sia per  contarsi all’interno del proprio partito, movimento, cartello elettorale ecc. che rispetto all’area politica di appartenenza. Conta facilitata dal fatto che da qui alle elezioni europee e amministrative non succederà nulla di destabilizzante per gli equilibri politici in atto. Il quadro nazionale con l’approvazione della Legge di Bilancio e del c.d. “Milleprorghe” non subirà particolari sommovimenti.

Per quanto riguarda il contesto internazionale, a livello di UE approvato il nuovo “Patto di Stabilità” si aspetta il Governo italiano al “varco” rappresentato dalla ratifica del MES.  Sul fronte guerra il conflitto russo – ucraino e il genocidio che lo Stato di Israele sta perpetrando nella striscia di Gaza e in Cisgiordania contro i palestinesi, purtroppo, continueranno alimentando il confronto politico italiano in funzione delle elezioni europee. Le elezioni presidenziali negli USA si terranno il 5 novembre per cui sono relativamente lontane perché possano in qualche modo influenzare il quadro politico nazionale.

Per tutto il 2024 sostanzialmente non dovrebbe succedere nulla di eclatante per cui, come dicevo, ogni forza politica in vista delle elezioni europee, ricordo che si vota con il sistema proporzionale e con lo sbarramento del 4%, tenderà a marcare la propria identità per potersi presentare, successivamente, al tavolo del negoziato con le forze politiche potenziali alleate o nel caso dei leader per rafforzare la propria posizione. Fratelli d’Italia deve cercare di mantenere il suo 28% per cui si presenterà in competizione con la Lega, quest’ultima a sua volta proverà a sottrarre voti tanto a Fratelli d’Italia quanto a Forza Italia per potere in qualche modo pesare nelle scelte del governo.

Nel PD la Schlein, parafrasando il Poeta sta “come  d’autunno sugli alberi le foglie”. Il PD è tra il 19 e il 20% e non si “schioda”. Nonostante la benedizione di Prodi  la Schlein non riesce a disincagliare il PD. Non comprende che la Sinistra in Italia è altra cosa dai Liberal americani. Non capisce che la Società italiana  è diversa da quella USA e che, nonostante decenni di bombardamento mediatico e culturale, continua a conservare peculiarità proprie. Per quanto riguarda il M5S ha sempre perso la metà dei consensi quando è passato dalle elezioni politiche a quelle europee e nel caso di elezioni amministrative spesso non è andato oltre il risultato del 2 – 3%.

Quando ha vinto un’elezione comunale, il sindaco in carica non è mai durato più di un mandato. Le eccezioni confermano questa regola. Consapevole di questo Conte spera di non scendere alle prossime elezioni europee sotto il 10% ed è per questa ragione che in vista delle elezioni regionali lascia fare ai cacicchi locali nella speranza che possano in qualche modo aiutare il risultato delle elezioni europee.

Conte non teme tanto la concorrenza del PD quanto quella di una potenziale lista pacifista alla quale stanno lavorando diverse personalità  del mondo della cultura e del giornalismo tra questi Santoro. Una tale lista sottrarrebbe quegli elettori di sinistra che alle ultime politiche hanno votato M5S. Temendo questo Conte marca ancora di più la differenza dal PD sostenendo con forza i provvedimenti bandiera varati dal suo governo. Questo comportamento di Conte non aiuta la formazione di coalizioni con il PD neanche in quelle regioni, come la Basilicata, dove la partita con il centrodestra è aperta e si potrebbe addirittura vincere.

Le altre forze politiche:  Azione, Italia Viva, Sinistra Italiana, Verdi, + Europa puntano al 4% sperando di eleggere uno, due forse tre parlamentari nel parlamento europeo. Il quadro è desolante e per tornare alla Basilicata tanto la posizione del M5S quanto quella di Azione si inquadra nel contesto che ho descritto. Azione ad esempio tergiversa rispetto alla possibile coalizione di centrosinistra guidata da Chiorazzo perché il suo leader massimo Marcello Pittella punta ad uno scranno nel Parlamento europeo. Azione superando lo sbarramento del 4% non è da escludere che possa eleggere tre parlamentari come successe a suo tempo con la Lista Tsipras il quale uno dei tre parlamentari lo  elesse nel collegio meridionale.

La candidatura di Angelo Chiorazzo esponente del mondo del cooperativismo “bianco” legato al cattolicesimo sociale, potrebbe fare della Basilicata il laboratorio politico di una futura coalizione nazionale come successe con i Progressisti rispetto alla nascita de l’Ulivo. Vincere le elezioni regionali  è difficile ma non impossibile. Il gruppo dirigente lucano del M5S  è incapace di guardare oltre il dato contingente. Considerata le spaccature interna al movimento un altro partito sarebbe stato commissariato ma ciò non accade per le ragioni che ho riportato in precedenza.

La cosa positiva è che la candidatura di un esponente della società civile, fatta propria dal PD, spaccando non solo il M5S ma anche gli elettorati delle altre forze politiche smuove l’opinione pubblica con effetti che, al di là del risultato, potrebbe comunque essere l’avvio di una nuova stagione politica. In questo quadro disarmante si inseriscono “personaggi in cerca di autore” come esponenti del Socialismo lucano e della Sinistra per così dire radicale. Situazione questa che non riguarda la sola Basilicata ma anche altre regioni come prova la vicenda sarda o quella piemontese dove il problema, non è sconfiggere il centrodestra ma in che modo salvaguardare la leadership dell’Appendino.

In conclusione “adda passà ‘a nuttata” nel senso che devono passare le elezioni europee e amministrative. L’impressione è che in questo tentativo tutto interno alle logiche politiciste la destra al governo non verrà sconfitta per cause interne ma per fattori esterni con effetti devastanti sulla credibilità delle classi politiche nazionali. In conclusione passando da De Filippo a Gramsci  “ Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri”.

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