Inflazione e caro vita, stipendi da fame: il Governo ci mette una pezza tagliando di 4 punti il cuneo fiscale!

Il 1° Maggio si riunisce in via del tutto eccezionale il Consiglio dei ministri per emanare il decreto lavoro: la montagna che partorisce il topolino!

Appena 4 miliardi vengono destinati, nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2023 (senza ulteriori effetti sulla tredicesima), all’incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti rispetto a quanto già previsto in legge di bilancio.

Lo fa sapere il Ministero dell’Economia in una nota, precisando che lo sgravio contributivo, tutto a beneficio dei lavoratori, viene quindi elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25 mila euro, mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35 mila.

L’aumento in busta paga viene stimato, tra luglio e dicembre, fino a 100 euro mensili medi, ma è una tantum, poi per il 2024 chi vivrà vedrà: briciole che non vanno certo a coprire decenni di stipendi fermi al palo ed erosi dall’inflazione!

Ma tranne qualche mugugno di Cgil, Cisl e Uil, più che altro rivolto al governo per averli convocati a giochi fatti, nel Belpaese tutto tace.
Il 1° maggio in Francia. centinaia di migliaia di cittadini sono scesi in piazza uniti e compatti per manifestare contro la riforma delle pensioni e per il lavoro.
In Germania i lavoratori scendono in piazza con scioperi che fermano la nazione e ottengono aumenti salariali di 200 euro al mese.
In Italia invece ce la cantiamo al concertone e scendiamo in piazza solo per il calcio!

Ecco come si traduce in busta paga il taglio del cuneo fiscale:
Una retribuzione di 10mila euro lordi (circa 780 euro netti al mese) sta già beneficiando per il 2023 di un taglio di tre punti dei contributi previdenziali trattenuti in busta paga, con un aumento della paga netta di poco più di 19 euro al mese, a cui ora si sommeranno altri 25 euro circa, dovuti al nuovo taglio di quattro punti. Il netto salirà complessivamente di quasi 45 euro. Che diventano 67 euro (rispetto ai 38,5 euro goduti finora) per le retribuzioni lorde di 15mila euro; 77 euro (rispetto ai 44) per quelle di 20mila e 96 euro (rispetto ai 55) per chi prende 25mila euro.

Chi prende attualmente 27.500 euro mensili, fino ad ora ha avuto un aumento del netto di circa 30 euro al mese, grazie al taglio di due punti. Ora il taglio salirà di circa 60 euro, grazie all’ulteriore riduzione del prelievo di quattro punti, arrivando a uno sconto attorno ai 90,5 euro al mese. Una cifra uguale a chi ha una retribuzione lorda di 30mila euro al mese. Si sale invece a 91,5 euro per chi prende 32.500, e si arriva a 98,5 euro per chi prende 35mila euro.

Quindi, come si vede, gli aumenti maggiori in busta paga, in valore assoluto, riguardano le retribuzioni più alte. Ma in proporzione saranno premiate di più quelle più basse.

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7 Responses

  1. Dennis ha detto:

    L’ITALIA accoglie centinaia di migliaia di MI(GRANTI, senza avere le risorse nemmeno per i milioni e milioni di ITALIANI in seria difficoltà.

  2. E.S. ha detto:

    I sinistri si lamentano perché il Governo si è riunito il primo maggio, un giorno festivo. Se fosse avvenuto il contrario, ossia se la Meloni se ne fosse andata in vacanza per il ponte, si sarebbero lamentati della sua assenza.

  3. Infelix ha detto:

    Si scrive Decreto lavoro, si legge Decreto precarietà. Il governo, il 1maggio, insulta i sindacati e svilisce la Festa del Lavoro con un provvedimento che incentiva precariato e povertà. È una destra che piccona i diritti dei lavoratori, nemica di chi è già in difficoltà.

  4. Paolo B. ha detto:

    Mentre i sindacati in Germania ottengono con scioperi, che fermano la nazione, aumenti salariali di tutto rispetto i nostri sindacati si occupano di antifascismo e vane amenità. Avete ben poco da festeggiare oggi, siete dei venduti.

  5. Lo Zio ha detto:

    I francesi sì che sono gente con le palle! Gli italiani, invece, vanno a sentire i concerti del cavolo e fanno casino nelle piazze solo per il calcio, per il resto brontolano .

  6. diego f. ha detto:

    1° maggio in Francia. Centinaia di migliaia di cittadini, uniti contro il capitalismo e per il lavoro. Mica come in Italia, con i suoi goffi concertoni fantozziani di musici allineati millimetricamente all’ordine neo-liberale.

  7. Matteo Renzi ha detto:

    La Premier Meloni taglia 4 miliardi di tasse sul lavoro e dice che questo è il taglio di tasse più importante degli ultimi decenni. Falso! Per fare esempi: gli 80€ valevano 10 miliardi all’anno, la cancellazione IMU prima casa 4 miliardi, l’IRAP costo del lavoro 6 miliardi. Vi risparmio tutto il resto dall’Ires a Industria 4.0 alle tasse per il mondo agricolo. La Meloni taglia 4 miliardi una tantum ed esulta, noi abbiamo tagliato in silenzio 25 miliardi all’anno. Giorgia Meloni non ha litigato solo con la politica: ha litigato prima di tutto con la matematica.

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