Renzi piace solo a se stesso!

Catania, Villa Bellini. Dentro la festa, fuori l’inferno! Matteo Renzi chiude così, in Sicilia, la Festa dell’Unità. Una festa dal nome desueto e troppo azzardato per chi è salito al governo del Paese all’insegna del rottamiamo tutto e per le evidenti quanto laceranti divisioni interne al suo partito. E poi dentro Villa Bellini il solito copione recitato a mestiere da un grande, unico, impareggiabile attore: divertente forse più del suo corregionale Pieraccioni! Ma come dicevamo, dentro la Villa, dove si celebrava il Paese delle meraviglie di un premier senza voto,
si è tenuto il grande show di Matteo Renzi, con le solite battute e le immancabili bugie. Fuori l’inferno, la guerriglia. Il volto coperto da sciarpe, caschi neri e i fumogeni accesi. E’ stato il segnale dell’attacco. Preceduto dal lancio di una bottiglia di birra e dall’esplosione assordante di una bomba carta. Decine di giovani si sono lanciati contro il cordone delle forze dell’ordine piazzato alla fine di via Umberto davanti alla Villa Bellini di Catania, dove il premier Matteo Renzi aveva tenuto l’intervento di chiusura della Festa nazionale dell’Unità. Il suono delle sirene è riecheggiato in tutta la zona, mentre cariche della polizia erano in corso, con il lancio di lacrimogeni. Il tutto mentre centinaia di persone defluivano dal Giardino, con la gente che correva spaventata. Insomma, ovunque si presenti Matteo Renzi, lì ci sono contestazioni, tensioni e violenti scontri. Non passa giorno, infatti, che il premier non venga pesantemente contestato dalla piazza. Sono tutti imbufaliti per il perdurare della crisi economica e per le riforme approvate dal suo governo. Il paradosso è che a protestare e a guerreggiare contro Renzi non erano i “fascisti”, ma i “compagni”, proprio coloro che dovrebbero stare dalla parte del leader massimo della sinistra italiana!

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