In Cina ogni famiglia può avere sino a tre figli.

di Attilio Runello. Negli anni Ottanta del secolo scorso la Cina aveva adottato la politica di una famiglia un figlio.

Questa politica – impensabile nel mondo occidentale – era dovuta alla preoccupazione per la crescita della popolazione che oggi ha superato il miliardo e quattrocento milioni in un paese grande quanto l’Europa e che per circa la metà è semidesertico.

Inoltre la Cina degli anni Ottanta era povera e chi poteva emigrava.

Oggi la Cina ha portato circa la metà della popolazione ad un reddito medio di circa seicento dollari al mese. Mentre l’altra metà vive ancora nelle campagne con un reddito di meno di due dollari al giorno.

Nonostante questo il governo cinese si è reso conto del progressivo invecchiamento della popolazione è nel 2016 aveva autorizzato il secondo figlio.

Nel 2019 erano stati più di quattordici milioni di bambini ma nel 2020 ne erano nati solo – si fa per dire – dodici milioni.

Il governo ha inoltre promesso aiuti alle famiglie che mettono al mondo figli.

Sembra che anche in Cina come in Occidente le famiglie limitano il numero di figli perché non vogliono perdere il benessere raggiunto.

Bisogna anche tener presente che le cifre sulle nascite e sulla demografia in Cina sono state messe in discussione dal Financial Times e potrebbero essere gonfiate da i governatori locali che ricevono fondi in base alla popolazione.

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