Il Sì di Obama a Renzi, vale meno di zero, anzi deve essere un motivo in più per votare No al referendum costituzionale.

Mentre Renzi vola in villeggiatura negli States a farsi quattro risate con Benigni e il quasi ex Presidente della Casa Bianca, qui da noi in Italia, dove a  volare sempre più in alto per raggiungere nuovi record è solo il debito pubblico, piovono sulle macerie di un Paese già ‘cadavere’ i dati dell’Inps: nei primi otto mesi dell’anno, le assunzioni sono calate dell’8,5%. Quindi con la riforma del lavoro di Renzi le assunzioni sono diminuite. I licenziamenti, invece, sono cresciuti del 31% grazie alla cancellazione dell’articolo 18 voluta e votata dal Pd. La disoccupazione è sempre alla mostruosa cifra dell’11,4% e i voucher sono sempre più utilizzati come forma di pagamento.
E poi, qualora ce ne fosse stato bisogno, sono arrivati pure i dati della Caritas a descrivere un’Italia sempre più povera. Tutte queste disgrazie già le conoscevamo, se non altro perché le viviamo quotidianamente sulla nostra pelle, ma quando escono i dati ufficiali, questi suscitano sempre un qualche fastidio. Che le retribuzioni dei lavoratori italiani sono le più basse d’Europa, anche questo già lo sapevamo, ma quando poi la conferma viene dall’indagine Global 50 Remuneration Planning Report di Willis Towers Watson, e il governo Renzi ci fa su addirittura un opuscolo per invogliare gli investitori stranieri ad investire in Italia perché offriamo loro manodopera sottopagata, allora dal fastidio alla rabbia il passo è breve! Il nostro è un Paese morto e sepolto, e chi ha responsabilità di governo, invece di recuperare il salvabile, va a farsi lo spot elettorale per il referendum dall’altra parte del mondo per incassare, dopo quello della Troika, di Confindustria, di Marchionne e della Merkel, anche il Sì di Obama, per quanto possa ancora contare l’appoggio di un quasi ex Presidente degli Stati Uniti. Insomma, i poteri forti stanno dalla parte di Renzi, che lo manovrano al fine di azzerare la sovranità popolare e di limitare i “danni” della democrazia elettiva e partecipativa. ‘Loro’ hanno un unico fine: asservire i popoli alle multinazionali. Dall’altra parte, però, ci sono milioni di cittadini italiani che non aspettano altro che il 4 dicembre per mandare a casa Renzi&Co. Il Sì di Obama a Renzi, vale meno di zero, anzi deve essere un motivo in più per votare No al referendum costituzionale.

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