Il piano Mattei e il corno d’Africa.

di Attilio Runello. Il corno d’Africa rappresenta quell’area del continente africano che si affaccia sul mar Rosso e l’oceano Indiano ed è geograficamente molto vicina alla penisola araba, in particolare lo Yemen.
Copre l’area dei tre stati – Etiopia, Somalia, Eritrea – che in passato hanno fatto parte dell’esperienza coloniale africana.
Sono paesi che attraversano grandi difficoltà e che dopo ottanta anni dalla nostra presenza hanno ancora persone che parlano la nostra lingua.
L’Etiopia ha vissuto un decennio di crescita economica e di scoperta di giacimenti di gas in particolare nell’Ogaden.
Negli ultimi anni ha avuto un conflitto interno con una provincia ribelle, il Tigrai, che ha lasciato in condizioni difficile la regione del nord del paese.
L’Italia è presente con l’Eni, con una scuola italiana ad Addis Abeba. Inoltre l’università LUISS di Roma mette a disposizione delle borse di studio per studenti meritevoli provenienti dall’Etiopia
Una azienda italiana ha terminato una delle più grandi dighe africane sul corso del Nilo.
Nella ricerca del gas è stata presente una azienda cinese, con cui forse si stanno concludendo i rapporti. Sono interessati i russi con le loro imprese. Sono presenti imprese americane che vorrebbero occupare spazi lasciati scoperti.
Il paese di recente è andato in default non avendo pagato una cedola di trentatré milioni su un debito di un miliardo.
È riuscito però a stringere un accordo con il Somaliland, paese del Nord della Somalia che ormai da anni è di fatto indipendente per la concessione di un porto: Berbera.
Il porto potrebbe fare aumentare le esportazioni del paese attivo sul piano agricolo, agroalimentare, tessile.
L’Etiopia inoltre è la sede dell’Unione africana.
Più difficile la situazione del nostro paese a Mogadiscio e ad Asmara. La Somalia rimane un paese allo sbando dove il governo controlla l’area attorno alla capitale e sono presenti movimenti islamici terroristi.
L’Eritrea ha un governo che deve ancora avviarsi verso un percorso democratico.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *