Il governo apre a Calenda dopo l’incontro con la premier Meloni.

Il governo di destra, quello da cui bisognava temere fiumi di olio di ricino, con le camicie nere in giro per le strade cittadine, udite, udite… è pronto ad esaminare nel dettaglio tutte le proposte avanzate da Carlo Calenda durante l’incontro con la premier Giorgia Meloni che si dichiara disponibile a valutare ‘ogni proposta’ del Terzo Polo su famiglia, imprese e transizione digitale.

Ed, in particolare, su alcune proposte si registra già una potenziale disponibilità. L’apertura arriva all’indomani del faccia a faccia tra la presidente del Consiglio e il leader di Azione, creando qualche malumore nella maggioranza.

In primis dentro Forza Italia, dove i sospetti che il Terzo polo possa trasformarsi in una stampella per l’esecutivo in chiave anti-azzurri sono ancora vivissimi.

Silvio Berlusconi, forse non a caso, torna a farsi sentire e ad avanzare precise richieste: “Chiederemo alla maggioranza un impegno ulteriore sulla detassazione dei nuovi assunti” e “per aumentare le pensioni più basse, gravemente erose dall’inflazione”. Forza Italia, garantisce il Cav, “darà un contributo concreto e qualificato alla scrittura di un testo che affronti l’emergenza più grave, quella del caro energia, ma che deve cominciare a disegnare l’Italia del futuro”, avverte.

Scintille anche nell’opposizione. Per i 5 stelle il modo di fare di Calenda è proprio di chi “È già organico alla maggioranza”. E Letta, al Nazareno, ci va giù pesante sulla manovra: “È solo un decreto che serve a far passare i prossimi tre mesi. Non c’è alcuna dimensione di programmazione annuale. Questo orizzonte a breve termine è desolante”. Inoltre, “taglia su servizi e sanità, fa ancora e sempre cassa sui poveri. Si chiama iniquità e ingiustizia sociale”.

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