Il Bel Paese. di Geltrude Tudisco

di Geltrude Tudisco. Da tempo il cittadino italiano, oltre agli affanni quotidiani e alle problematiche da affrontare ogni fine mese, subisce un dopo referendum e la bufera che si è “abbattuta” inaspettatamente sul Campidoglio. Attraverso il tubo catodico la sua mente è incessantemente, impietosamente tartassata dalle rabbie, dagli insulti, dai linguaggi forbiti o politichesi degli ospiti
(termine improprio perchè sono tanti quelli che non sanno che si entra in casa degli altri con un atteggiamento ben educato); egli litiga con i parenti e con gli amici quando non sono del suo stesso parere perchè inconsciamente si sente responsabile del suo “si” o del suo “no” che qualche giorno fa ha espresso. “Ha vinto il no” ancora oggi grida chi ha votato “no” e “ha perso il “si” dice con visibile disappunto chi ha votato “si”. Da ambo le parti si parla di sconfitte e di vittorie come se il Paese fosse stato in guerra, anzi, la Classe politica che promuoveva il “no”, dopo il quattro Dicembre si sente l’unica vera protagonista, la vera “prima donna”, per cui non è molto attenta ai guai seri che affliggono il Paese, non sta sveglia di notte per promuovere in Parlamento delle Leggi chiare, fattibili e in breve Tempo per alleviare il dolore che ormai da anni affligge gran parte del popolo italiano. Ella, con il Suo atteggiamento festaiolo e con il Suo linguaggio spesso discutibile, dimostra di non aver capito ciò che accomuna i cittadini che si sono espressi con il “si”, quelli che si sono espressi con il “no” e tutti quelli che per non esprimere la loro rabbia hanno preferito rimanere a casa. Anche se in maniera diversa, il Paese ha partecipato tutto e non in parte al referendum per “dire” a chi di dovere che è solo il Popolo l’unico sovrano, e in quanto tale, è solo lui che deve festeggiare ritrovando ciò che ormai ha perso da tempo: la speranza.Tutti gli italiani, anche se in maniera diversa, hanno detto e dicono ai Politici che non hanno bisogno di “vaffa…..” per vivere, che non hanno bisogno di belli che girano in moto o di discorsi sapientemente studiati a tavolino per deliziare le orecchie, che non hanno bisogno di gente che si arrabbia se viene ripresa quando è in giro con la carrozzina e con il marito, di gente che considera i meno fortunati senza diritti, di gente che prende a modello Giuda o di gente che combatte solo per il Potere anche a costo di dire ad un “collega” che ha la faccia di…..” Tutti a loro modo hanno detto con il voto, o “a gran voce”, che vogliono essere governati da Gente capace di partorire idee straordinarie, da Gente che sa applicare regole comuni per dare benessere comune, da Gente che applica la Giustizia nel minor Tempo possibile, da Gente che conosce l’amore per l’altro e che ha l’Umiltà di comprendere che solo le sue idee unite a quelle degli altri possono generare belle idee. L’Italia è nata con il sangue di tanti giovani italiani in nome delle regole, in nome dell’amore, in nome dei Valori, in nome della Libertà e non di certo in nome dei vitalizi, delle pensioni d’oro, in nome del putrido clientelismo che sempre di più soffoca il Merito e promuove gli incapaci. Tutto ciò il popolo italiano lo sa e anche bene, perciò vive nella rabbia, nella sofferenza e ha di nuovo partecipato. Tutti, ma proprio tutti, a proprio modo, hanno detto e dicono basta ai “caroselli” della politica e alle perdite di Tempo prezioso a dismisura, tutti hanno detto e dicono basta alle parole che servono più a danneggiare l’altro che a scaldare il cuore dell’altro, tutti hanno detto e dicono basta agli assenteisti, ai Responsabili irresponsabili e a chi può decidere a proprio piacimento della vita altrui. Tutti hanno detto e dicono ” a gran voce” che i giovani italiani hanno bisogno urgente di lavoro perchè è la mancanza di lavoro che sta annientando la loro vita, il valore di una famiglia, il loro Futuro; con il voto, o stando a casa, tutti hanno detto e dicono oggi che non occorre cambiare la Costituzione per governare bene, ma l’uomo, in particolare chi ha il “coraggio” di mettersi a guida del Paese: egli non deve più anteporre il denaro ad ogni cosa, ma deve riscoprire il valore della persona, chiunque essa sia, perchè è lei l’unica fruitrice di ricchezza incommensurabile a tempo indeterminato, è lei che scalda il cuore con un sorriso e dà forza all’anima con la sua parola, è lei che fa vivere con la generosità del suo cuore e con la ricchezza della sua mente, è lei che dona il sangue senza compenso alcuno nei disastri causati dall’incuria umana o dalle calamità naturali, è lei che sa dare la vita per salvare un’altra vita; perciò le si deve sempre, e in qualunque modo, assoluto rispetto.

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