I Cavalieri della morte.

di Maria Pia Caporuscio. La cosa più oscena che “i potenti” di questo secolo vogliono farci credere, usando l’efficacissimo bombardamento mediatico con cui ci anestetizzano, è che sarebbe finita l’epoca in cui anche la classe lavoratrice, potesse avere diritto ad una qualità di vita decente, con un lavoro certo, la sicurezza di poter mantenere la famiglia e vivere in santa pace, cose normalissime ma che lor signori ritengono privilegi inammissibili. Ci fanno credere che è necessario ingranare una marcia indietro della società, dovuta ad una crisi provocata dall’aver vissuto al di sopra delle possibilità, quasi che a provocarla fossero stati i diritti “concessi” ai lavoratori e non gli sprechi e i loro mostruosi accaparramenti delle risorse.
Questo ritorno al passato vale esclusivamente per la classe lavoratrice mentre la classe dirigente viene seppellita da montagne di denari. Mai come adesso i ricchi hanno visto lievitare all’infinito la loro ricchezza dovuta, senza alcun dubbio, al furto perpetrato sui lavoratori, che privati dei diritti e dimezzati i salari, continuano a lavorare in schiavitù, facendo debordare le casse di questi signori. Per realizzare questa moderna apocalisse si è fatto di tutto, dalla moneta unica alla globalizzazione dei mercati, dal privare gli Stati della sovranità politica ed economica per affidarla al potere finanziario, dalla svendita dei patrimoni statali per favorire i privati, dalla creazione di manager strapagati per far fallire le imprese e generare una disoccupazione di massa. 
Questi cavalieri della morte possono contare su una manica di inquisitori chiamati “economisti” che senza alcun legame con la logica, esercitano il terrorismo alla pari dei talebani. Possono contare sui media, novelli evangelisti di questo nuovo dio chiamato “mercato” e su governanti privi di cervello, di onore e di onestà. Contro questa corazzata atomica la popolazione appare sempre più indifesa e debole e mentre le si chiedono sacrifici al di sopra dell’umana decenza, la classe dominante continua a farsi beffa della popolazione, delle generazioni future se non dello stesso pianeta che ci regge e che violentano senza alcuna pietà, allo stesso modo con cui depredano i suoi abitanti. 
Il compito di questa nuova religione è seminare disperazione, creare miliardi di sacrifici umani da immolare a questo sozzo dio, detto capitalismo finanziario. La popolazione non deve arrendersi, deve incazzarsi, deve raccogliere tutte le forze di cui ancora dispone. Dobbiamo prendere atto che “loro” sono dei parassiti sociali, che godono della sofferenza provocata dalle ruberie di cui si finanziano lussi e privilegi, una classe dirigente priva di ogni elemento morale, civile e sociale che tutti noi abbiamo il dovere di contestare e cacciare. Lo dobbiamo oltre che a noi stessi, alle future generazioni ma anche a tutti coloro che sono morti per difendere i diritti, la libertà e la pace che spetta ad ogni essere umano!

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