Grillo si rimangia la “e” di Renzi(e) e strizza l’occhio al Pd.

Dopo la rottura del “Patto del Nazzareno” e i sondaggi che danno Salvini in costante crescita, si aprono nuovi scenari e nuove alleanze. Beppe Grillo fa il mea culpa per aver vietato la tv ai suoi e dopo la debacle alle europee, l’emorragia di deputati e senatori pentastellati, il flop del suo blog e i dissapori col Quirinale, adesso ha parole di grande rispetto e ammirazione per il nuovo Presidente della Repubblica, che descrive come “un garante della Costituzione molto preparato”, non fosse altro per l’opera di mediazione che Sergio Mattarella sta portando avanti tra Pd e M5S!
Insomma, Grillo cambia rotta cercando il dialogo con Renzi su due temi chiave per il suo MoVimento: reddito di cittadinanza e riforma della Rai. Il reddito di cittadinanza è vedere il mondo del lavoro in un altro modo, è un diritto civile”, spiega Grillo: “È destinato a chi perde il lavoro, a chi non lo raggiunge. Sono 780 euro al mese, ma varia a seconda del numero dei componenti familiari e chi ne usufruisce segue un percorso con lo Stato. Gli si offrono due-tre lavori, se non li accetta, perde il reddito. La povertà va affrontata come una malattia, non come un reato!”. Le coperture per finanziare il reddito di cittadinanza – a suo avviso – si potrebbero ricavare dalle spese per gli armamenti, dal gioco d’azzardo e da una patrimoniale: ci sono “persone che hanno 2-3 milioni di euro di reddito. Se gli prendi lo 0,5-l’1% a questo scopo non credo siano contrari. Discuteremo anche con la Cei… Per noi – aggiunge Grillo – il principio è che nessuno deve rimanere indietro, se no vanno su le destre, i fascisti”. Ancora lo spauracchio dei fascisti? Ma va bene tutto, purchè oltre che di “reddito di cittadinanza” si parli anche di “salario europeo”, ovvero di far recuperare a lavoratori e pensionati quel che si è perso passando dalla lira all’euro, perché stiamo in Europa non solo per subirne le politiche di austerity, ma anche per adeguarci a condizioni di vita migliori di quelle attuali! Il secondo tema di confronto è la riforma della Rai. Grillo la vuole svincolata e libera dai partiti politici. Perfetto! Ma non sarebbe anche il caso di liberare i cittadini dal canone Rai? E se canone deve continuare ad esserci che almeno Viale Mazzini rinunci agli introiti pubblicitari. Insomma delle due l’una: o il canone va abolito, oppure deve essere redistribuito anche con l’emittenza privata. A meno che la Rai non voglia rinunciare agli introiti della pubblicità. La Tv di Stato non può essere finanziata sia con i soldi dei cittadini che con quelli degli spot. Se la pubblicità resta in Rai il canone va abrogato, punto e basta.

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