Gli emigranti nella piana di Gioia Tauro.

di Attilio Runello. Se i terremotati del centro Italia dopo anni aspettano le case, molto più difficile è la situazione di circa 1500 emigranti che in inverno raccolgono gli agrumi nella piana di Gioia Tauro, in comuni come Rosarno o Gioia Tauro.
Un elemento positivo e che a causa della scarsità di manodopera sembra sia aumentata la paga offerta per una giornata lavorativa. Si è passati dai 25 euro a giornata ai 45/50.
Le abitazioni rimangono fatiscenti: baracche autogestite o tende messe a disposizione dalla protezione civile o container, alloggi abitativi con quattro letti per modulo. Naturalmente manca acqua, luce, riscaldamento, cucina, servizi. Nei vari campi si accumula l’immondizia che non viene ritirata.
Una soluzione migliore è stata offerta da chiese evangeliche che nel territorio di Rosarno dispongono di spazi abitativi in cui ospitano delle persone.
I comuni si sono dati da fare per adoperare degli alloggi sequestrati alla mafia e altri realizzati con un contributo dell’Unione Europea. Nel complesso si tratta di circa 150 posti letto.
Le operazioni vanno avanti da anni con proteste della popolazione locale che dice: prima i rosarnesi.
Ad oggi gli alloggi sono completati e arredati ma i bandi per la gestione degli alloggi vanno deserti.
Inoltre il bando prevede che gli immigrati siano in regola con il permesso di soggiorno e paghino un contributo di 60 euro al mese.
Devono avere anche un regolare contratto di lavoro.
Si troverà chi è disposto a gestirli? Si troveranno emigranti con contratto di lavoro? Saranno disposti a pagare? E come terranno le strutture?
L’operazione è stata portata a termine da commissari prefettizi. Infatti il consiglio comunale era stato sciolto per mafia.

You may also like...

1 Response

  1. Attilio Runello ha detto:

    Non lo ho detto nell’articolo ma a molti sembra che realizzare con le strutture che si ha dei dormitori con una mensa sia forse più pratico.
    I dormitori come negli ostelli della gioventù – se si può con non più di quattro persone per stanza – con bagni in comune e una mensa tolgono gli emigranti da baracche, tende, container.
    Stanno in luoghi riscaldati, con acqua, luce.e la possibilità di vivere in condizioni dignitose
    Va anche considerato che gli emigranti lavorano in queste aree solo alcuni mesi all’anno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *