Giorgia Meloni scrive alla sindaca Raggi.

di Giorgia Meloni. Gentile Sindaco, ho letto con molta attenzione la sua lettera e le confermo la nostra disponibilità a collaborare e ad offrire il nostro contributo per il bene di Roma Capitale e dei romani.

Mi consenta però di segnalarle l’estremo ritardo con il quale lei arriva a proporre l’istituzione di un tavolo di confronto sui poteri speciali e le risorse per la Capitale, un’iniziativa che noi sosteniamo da quasi cinque anni e che lei avrebbe dovuto far sua all’inizio della sua consiliatura. Questo non è avvenuto, e ancora oggi i tempi di avvio di questa iniziativa non sono chiari nella sua lettera, che non riporta una data di convocazione né un preciso cronoprogramma. E anche questo non fa ben sperare sulla reale volontà di raggiungere l’obiettivo.

Gli atti e le proposte presentate in Parlamento, in Regione Lazio e in Assemblea capitolina testimoniano il nostro lavoro e confermano che il nostro impegno per Roma c’è sempre stato e non mancherà mai. Ricordo che è sulla base della mozione di FdI approvata dall’Aula Giulio Cesare che Lei ha avuto la forza di andare dal presidente del Consiglio Conte per porre il tema, non più rinviabile, di dare a Roma lo status e la dignità che merita. Ed è sempre grazie a Fratelli d’Italia se nelle linee guida sul Recovery Plan è stato dedicato un focus a Roma Capitale.

Lei ha ragione quando sostiene che la legge di bilancio non ha previsto precipui impegni per Roma. Noi per primi ci saremmo aspettati che un governo sostenuto dai partiti che esprimono il Sindaco di Roma e il presidente della Regione Lazio colmasse questo vulnus, ma non è andata così. Ne abbiamo preso tristemente atto e abbiamo tentato di proporre delle soluzioni.

È di Fratelli d’Italia, infatti, l’emendamento alla legge di bilancio con il quale si chiedeva la creazione di un fondo ad hoc per stanziare un miliardo di euro finalizzato a coprire gli interventi finalizzati al trasferimento dei poteri a Roma Capitale. Il Governo e la maggioranza, composta dal suo partito e da quello del presidente Zingaretti, lo hanno bocciato. Allora, abbiamo presentato un ordine del giorno ed è solo grazie alla nostra determinazione se alla Camera è stato approvato all’unanimità delle forze politiche.

Ora il Parlamento e il Governo si sono assunti un impegno solenne, che deve essere rispettato perché Roma è la Capitale d’Italia e il suo futuro è una questione nazionale, che coinvolge le Istituzioni nazionali e non solo le forze politiche, sociali ed economiche romane.

Sindaco, è ora di passare dalle parole ai fatti: il nostro contributo, il nostro impegno e le nostre proposte ci saranno sempre ma perdere altro tempo sarebbe un affronto a Roma e all’Italia. E noi non siamo disposti a farlo.

La saluto e ricambio gli auguri di un felice anno nuovo.

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