Gioele e Viviana, quella piramide dai sogni infranti.

di Antonello Laiso. Gioele e Viviana resteranno sempre avvolti in quella piramide di luce che cercavano sulla loro strada, quella strada gia’ stabilita e dai sogni infranti in quel viaggio il cui ritorno era improbabile, in quell’ultimo viaggio di un amore inseparabile da tutto e da tutti finanche da quella morte violenta ma non da quel male oscuro vero colpevole che li ha separati in terra, il vero colpevole di questa tragedia.

Al di la di quei fatti e situazioni cosi’ tanto minuziosamente descritti in questi giorni resta la certezza di quel male di cui la povera Viviana soffriva come accertato; chi soffre di paranoia vive nella costante convinzione di avere “un nemico da combattere”. La paranoia e’ perfida, perche’ sostenuta da ragionamenti logici e da stati border line di normalita’ difficili da identificare con la stessa malattia, essa puo’ apparire perfino più convincente di quegli individui che la circondano, siamo di fronte ad una malattia mentale più subdola e più grave della temuta schizofrenia stessa.

Chi ne soffre si sente perennemente aggredito e, per difendersi, spesso, attacca per primo; appare polemico, sempre all’erta, “biasimatore”, freddo e distaccato, a volte persino ostile.

Il profondo e grande amore per il piccolo Gioele non ha potuto prevalere in un combattimento astratto su quella sofferenza estrema insediatosi nella mente della povera Viviana, ovvero su convinzioni di una vita che poteva essere ostile, una vita di sofferenze e di dolore, una vita che giammai Viviana voleva ne per lei ne giammai per quel suo piccolo unico amore, Gioele, altra vittima di quella sua esistenza tormentata.

Viviana si e’ imbattuta contro quella sua malattia mentale ma pur lottando non aveva scampo, la disperazione di un qualcosa inesistente se non nella sua mente ha prevalso sulla razionalita’, essa non puo’ essere additata come quella madre che ipoteticamente ha ucciso suo figlio ma come quell’essere umano che e’ stato sconfitto da quella bestia inesistente che pure esisteva dentro quella sua mente.

Nei meandri mentali interiori di questa moglie e madre, si è installato un ospite, tremendo e indesiderato, arrivato a tradimento, col cielo sereno, mettendo a durissima prova l’intero sistema, fino a portarlo vicino al punto di collasso e imponendogli un prezzo inaudito. Poteva accadere a ciascuno di noi, non dimentichiamolo,ricordiamo questa madre e figlio in quei momenti di gioia e felicita’, ricordiamo quell’amore che traspare da quei volti e da quegli occhi del piccolo Gioele accanto alla sua amata e amorevole mamma dove saranno per sempre insieme in quella vita eterna.

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1 Response

  1. Giovannna ha detto:

    Una descrizione dei fatti da poesia,senza colpevoli, se non il male.interiore,bravo Antonello.

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