Francesco M.

di Francesco M. Le migrazioni sono un fenomeno complesso e multiforme che ha caratterizzato la storia dell’umanità. Le migrazioni italiane del 19° e 20° secolo e le attuali migrazioni africane, pur avendo in comune l’elemento della mobilità umana, presentano numerose differenze significative.
Contesto storico e sociale.
L’emigrazione italiana è avvenuta in un’epoca caratterizzata da frontiere aperte, mentre l’immigrazione africana si è sviluppata in un’epoca di frontiere chiuse. Inoltre, i migranti italiani partivano con l’aiuto di agenzie ufficiali e delle diplomazie, mentre oggi i migranti africani sono spesso alla mercé di trafficanti di esseri umani.
Numeri.
Tra il 1860 e il 1885, sono state registrate più di 10 milioni di partenze dall’Italia. Al contrario, il numero degli immigrati africani che arrivano in Europa non è quantificabile, poiché il flusso non è concluso. Tuttavia, si stima che ci siano oltre 40 milioni di africani che vivono lontani dal loro paese d’origine.
Destinazioni.
Mentre molti italiani emigravano verso le Americhe nel 19° e 20° secolo, la maggior parte dei migranti africani si sposta all’interno del continente africano. Le principali aree di destinazione di questa migrazione intra-africana sono le realtà urbane di Nigeria, Sudafrica ed Egitto.
Motivazioni.
Le motivazioni alla base delle migrazioni possono variare notevolmente. Mentre molti italiani emigravano in cerca di opportunità economiche, molti migranti africani sono spinti da una serie di fattori complessi, tra cui conflitti, violenze e disastri ambientali.
In conclusione, ogni migrazione è unica e influenzata da una serie di fattori complessi. Nonostante le differenze tra le migrazioni italiane del passato e quelle africane odierne, entrambe rappresentano la ricerca dell’uomo di migliorare la propria condizione di vita.

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