“Fondi UE mai gratuiti”, ha detto Visco agli Stati Generali.

di Attilio Runello. L’intervento del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco agli Stati Generali è stato molto chiaro. “I fondi europei non potranno mai essere ‘gratuiti’: un debito dell’Unione europea è un debito di tutti i paesi membri e l’Italia contribuirà sempre in misura importante al finanziamento delle iniziative comunitarie, perche’ e’ la terza economia dell’Unione”.
Questo è quanto riportato da Agi in un comunicato stampa del quattordici giugno.
In un contesto in cui sia pure attraverso videoconferenza erano presenti la Presidente della Commissione europea, la Presidente della Banca Centrale Europea, Visco ha voluto mandare un messaggio rassicurante nei confronti di queste istituzioni. L’Italia è consapevole che i soldi che potrebbero arrivare sono debiti, e quindi soldi da restituire.
Il nostro governo infatti ha per mesi portato avanti la linea che soprattutto nell’ambito del Recovery Fund ci potessero essere dei soldi dati a fondo perduto.
In un altro comunicato di giorno tredici viene fatta una disamina dei soldi che potrebbero arrivare e a quali condizioni.
Dal Mes potrebbero arrivare trentasei miliardi a un tasso di interesse favorevole – ma non viene specificato – e a condizione che vengano investiti nella sanità.
I fondi di emergenza della Bei potrebbero garantire quaranta miliardi, sempre in forma di prestito, da destinare alle piccole e medie imprese.
Dal fondo europeo contro la disoccupazione SURE potrebbero arrivare venti miliardi, sempre da restituire.
“Ma l’Italia – precisa il comunicato stampa – punta soprattutto sul Recovery fund. Il valore complessivo del piano proposto dalla Commissione europea è di 750 miliardi di euro: 500 miliardi in sovvenzioni, risorse che non dovranno essere rimborsate e 250 miliardi in prestiti, da rimborsare con interessi. Si tratta di un prestito a lunga scadenza, la restituzione, infatti, dovrà avvenire tra il 2028 e il 2048. Il nostro Paese potrebbe avere accesso alla quota più consistente di risorse, ovvero 172 miliardi, divisi tra oltre 90 miliardi di prestiti e circa 81 miliardi di sovvenzioni.”
Gli ottantuno miliardi di sovvenzioni fanno parte dei finanziamenti che riceviamo dall’Unione europea e provengono dai soldi che tutti gli Stati versano ogni anno – l’Italia contribuisce ogni anno con quattordici miliardi di euro. Non sono da restituire in quanto vengono anticipati da noi. Nessun regalo quindi.

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