…e nel simbolo del Pdl la scritta “Berlusconi Presidente”.

Ma chi è il candidato premier del Centro destra? Silvio Berlusconi è il Presidente del partito o il candidato a Palazzo Chigi? La dicitura che compare nel simbolo elettorale “Berlusconi Presidente” depositato al Viminale non lascerebbe spazio ad alcun dubbio. Ma Maroni commenta: “Lui è il presidente del Pdl. Non temo che ciò possa ingenerare equivoci – aggiunge – dopo che nel patto elettorale con il Pdl non è stato deciso il candidato premier comune”. Per quanto si cerchi di calmare le acque, però, è evidente l’ambiguità del simbolo, che rischia di portare a ulteriori scontri un soggetto politico che negli ultimi tempi non ha avuto vita facile. Ma la spiegazione più chiara arriva dall’ex ministro Giorgia Meloni: “Berlusconi è il presidente del Pdl e lo ha scritto nel simbolo. Ma sarà il partito più votato del centrodestra a indicare il premier”. Dunque, a meno che non ci siano clamorose novità, il Pdl. E chi candiderebbe il partito di Berlusconi se non lo stesso Berlusconi, suo fondatore e anima? Il Cavaliere, al momento, si tiene alla larga da ogni polemica e continua il suo tour televisivo per annunciare il suo ritorno alla guida di una coalizione composta da ben otto partiti: Pdl e Lega, Grande Sud, Mpa, Pensionati, Intesa popolare, Moderati italiani rivoluzionari, La Destra di Storace e Fratelli d’Italia di Crosetto, La Russa e Meloni. Ora la vera sfida è chiudere la partita delle candidature, che dovranno essere decise nelle prossime ore. Sulla graticola i parlamentari uscenti del Pdl (tra cui anche alcuni indagati), la cui ricandidatura è al centro della discussione. Più facile la mappatura delle poltrone alla Camera, mentre per il Senato è ancora tutto da decidere. Il Cavaliere, intanto, continua il suo tour televisivo e a Domenica Live su Canale 5 dichiara: “Il mio dovere era ritornare a dare un contributo al mio Paese e al mio movimento”, aggiunge il Cavaliere. La volata è aperta, siamo condannati a vincere. Noi sinceramente pensiamo di avere la possibilità di vincere. Nel ’94 ci davano per sicuri sconfitti e riuscimmo ad arrivare primi superando la ‘gioiosa macchina da guerra’ di Occhetto”. Il Cavaliere, parlando del confronto che fece con Occhetto aggiunge: “Lui mi trattò con molta condiscendenza disse che: ‘ero un bravo ragazzo, ma la vittoria andrà a noi’, lo smentimmo! Nel 2006 eravamo sicuri sconfitti in partenza, recuperammo 10 punti. Tutti mi chiedono di andare in tv a incrociare la spada con altri leader politici che sono tanti. Non credo si possa andare in troppi, nostro avversario è Pd e quindi con Bersani sarei felicissimo di poter andare in tv per far conoscere i nostri programmi in modo che gli italiani possano scegliere”.

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