E da noi avanza il diktat UniDem.

di Marcello Veneziani. Come funziona la macchina dei media e delle opinioni al tempo della guerra all’Ucraina? Segue lo schema già collaudato con la pandemia, con i grandi temi storici e con le gravi crisi: in primo luogo diventa monomaniacale, ossessivo, pervasivo, passa da tema principale a tema unico dei telegiornali, degli approfondimenti. Non accadde neanche durante la guerra mondiale che i giornali fossero ridotti al solo tema principale di quei giorni.

La fabbrica del consenso fornisce poi la ripetizione all’infinito dell’Identico: fiumi di servizi e di reportage che si discostano poco o nulla, che riferiscono ogni giorno la stessa versione ufficiale dei fatti e commentano le stesse immagini restando nello stesso ambito, con un sottofondo da propaganda di guerra.

Guai a chi accenna a una lettura semplicemente richiamando dati: ad esempio, chiedono di cacciare Marc Innaro dalla corrispondenza da Mosca per la Rai solo perché ha osato accennare all’espansione della Nato. Che è un fatto oggettivo, basta vedere in qualsiasi cartina come si è allargata negli ultimi vent’anni. Ma notare questo diventa subito intelligenza col nemico… Da qui la militarizzazione delle opinioni: se non ripeti tutto quel che ripetono ogni giorno, allora sei dalla parte di Putin, sei un suo sostenitore. E se sei in servizio pubblico, è un’aggravante.

Avviso superfluo a chi ragiona ma necessario ribadirlo per i poliziotti del pensiero e per gli imbecilli militanti: vedere le cose in un orizzonte più ampio e articolato e non attraverso lo schemino puerile e manicheo del bene/male esclude ogni indulgenza verso l’aggressione e il metodo sovietico di Putin e include ogni solidarietà verso il popolo ucraino che è sicuramente vittima e sta patendo l’inferno.

Infine, anche in questo caso, conservatori e progressisti, moderati e radicali, falchi e colombe, populisti ormai ridotti a baciapile; nazionalisti e radicali antisistema aderiscono tutti all’UniDem, ovvero l’unificazione di tutte le posizioni al Canone Dem, valevole negli States da quando sono tornati al potere i democratici con Biden, nell’Europa tecno-dem e in Italia con le sue periferiche. Ricordate come erano diverse le opinioni tre anni fa, o anche meno? È bastato il covid, e ora la guerra, e si è arrivati all’Uniformità assoluta, con minime sfumature e variabili lessicali secondarie. Draghi per tutti, tutti per Draghi. E a sua volta Draghi è la continuazione della Nato in campo economico-finanziario.

È lecito dubitare che se si fosse aperta seriamente la trattativa sulla possibilità di rendere neutrale l’Ucraina, cioè fuori dalla presenza Nato e dall’influenza russa, forse non saremmo arrivati a questo? Poi possiamo fare tutti i processi alle intenzioni e dire che Putin ha preso a pretesto la rigidità occidentale e la sue pretesa egemonia, per attaccare. È lecito dire che forse con Trump non saremmo arrivati a questo punto, considerando che con quel bizzarro spaccone guerre non sono esplose? È un dubbio, quantomeno, ma la questione Ucraina/Europa/Nato ribolliva già nei suoi anni.

È lecito notare che dopo aver per anni calpestato, svilito, squalificato ogni richiesta di sovranità nazionale e ogni relativo nazionalismo, è grottesco ora elogiare il patriottismo sovrano degli ucraini? È lecito sostenere che il dramma aggiuntivo di questo conflitto è che non ci sono arbitri, garanti, figure terze che possano essere accettate da ambo le parti per cercare una soluzione? Finora solo le figure religiose, soprattutto della Chiesa ortodossa, possono svolgere un ruolo importante quando non diventano chiese nazionali. Ma non ci sono Stati terzi, leader di organismi internazionali come l’ONU, in grado di svolgere questo ruolo di ponte. Solo mediatori.

E infine, è lecito dire che aver reso Putin il nemico numero uno dell’umanità, già prima che invadesse l’Ucraina, anziché considerarlo un autocrate con cui doversi inevitabilmente confrontare come con Xi Jin Ping, Erdogan e altri, può far precipitare la situazione a livelli impensati. Se davvero Putin è quel dittatore folle additato, incarnazione del maligno, dovrebbe inquietare il fatto che non avrebbe remore a usare il famoso bottone nucleare già minacciato.

E allora si avvia un gioco assai pericoloso: cercare di far cadere Putin, caldeggiare la congiura degli oligarchi, acuire il dissenso interno, spaccare il potere russo e la sua filiera. Pericolo seguente: un paese isolato dal mondo, un leader nemico di tutti può essere spinto all’alleanza con la Cina che ha rispetto alla Russia un profilo più inquietante per il mondo: la Russia vuole ripristinare il suo dominio di area, la Cina sta cercando di colonizzare il mondo, di invaderlo con l’economia, la tecnologia, espandendosi e incuneandosi in ogni sistema-paese. La Russia ha solo la possibilità di incidere attraverso il gas e in generale le energie. Si capirà il potere inquietante di un blocco asiatico tra Russia e Cina.

Chi sostiene queste cose non sta assolutamente stabilendo una preferenza verso la dittatura di Putin e nemmeno una sorta di neutrale indifferenza tra una democrazia e un’autocrazia. Ma sta semplicemente cercando di dire che non andiamo avanti se continuiamo con questa semplificazione militante, militare e bipolare, per cui la verità coincide con l’Occidente, il Bene Assoluto con la Nato.

Stendiamo infine un velo pietoso sui tre populismi, grillino, leghista e nazionale e il loro capovolgimento nell’arco breve di un paio d’anni. Se sono solo la versione debole dell’UniDem hanno perso la loro funzione, non garantiscono la dialettica politica necessaria a ogni democrazia, e non rappresentano la loro area d’opinione, così subalterni al Pensiero Corretto.

Ogni volta che il pensiero smette di osservare la realtà da più punti di vista e in tutte le sfaccettature, non è solo una mortificazione per l’intelligenza; ma si mette in pericolo la libertà e la dignità dei singoli, dei gruppi, dei popoli e degli Stati. Insomma, il Male a cui stiamo assistendo in Ucraina è doppio, e non è solo quello che ci fanno vedere.

Fonte: https://www.marcelloveneziani.com/articoli/e-da-noi-avanza-il-diktat-unidem/

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14 Responses

  1. Elvezio ha detto:

    Essere Arseniy Shkaptsov non è facile, ultimamente, anche se non è come essere Valery Gergiev. Il direttore d’orchestra più famoso di Russia è stato licenziato dalla Filarmonica di Monaco e di Verbier, ha dovuto sospendere concerti in mezza Europa per la sua vicinanza con Vladimir Putin. Anche la soprano Anna Netrebko ha annullato una data all’Opera di Zurigo, a seguito di critiche simili.

    Dopo le banche e i supermercati, l’embargo anti-Putin è arrivato nelle sale da concerto elvetiche. «I russi che lavorano nel mondo della cultura si trovano ora in una situazione delicata» conferma Shkaptsov. Il giovane concertista, 28 anni, è originario di Oriol, a 380 km da Mosca, ma vive in Ticino da dieci anni: qui ha fondato la United Soloist Orchestra e il sito Esperto.ch, un marketplace digitale per professionisti in vari ambiti. Sulla situazione in Ucraina fatica a esprimersi, «da una parte mi vengono le lacrime, dall’altra qualsiasi commento politico potrebbe ritorcermisi contro».

  2. Ike ha detto:

    «Non mi piaceva che Bill vedesse Jeffrey Epstein e lo avevo detto chiaramente. Ho incontrato Epstein una volta perché volevo vedere chi era, e me ne sono pentita fin dal primo momento che ho varcato la soglia della sua porta». Melinda French Gates, l’ex moglie di Bill Gates, si apre ai microfoni di CBS nella sua prima intervista dal divorzio con il fondatore di Microsoft.
    Epstein era «aberrante, il male fatto persona. Ho avuto incubi» dopo l’incontro, ammette Melinda French Gates descrivendo tutto il suo dolore per «le giovani ragazze» vittime dell’ex milionario morto in carcere.
    Poi spiega come al divorzio da Gates hanno contribuito «molte cose, non solo una. Alle domande sui rapporti che Bill aveva con lui sta a Bill rispondere».

  3. Varikin ha detto:

    Come tutti i carri russi, a differenza di quelli occidentali, anche il T-90M ha solo tre uomini d’equipaggio, anziché quattro, in modo da avere un mezzo compatto e dalla sagoma bassa sul terreno. Ha un motore Diesel a 12 cilindri a V da 1130 cavalli policombustibile, cioè può andare a gasolio, ma anche con altri carburanti. Il suo cannone da 125 mm ad anima liscia può sparare non solo granate perforanti, ma anche un piccolo missile anticarro Refleks a guida laser. Sulle torrette di molti carri i russi hanno installato delle specie di reti metalliche per causare l’esplosione prematura delle armi anticarro nemiche, riducendone la potenza. Se il carro è l’arma principe dei russi, per la devastazione delle aree nemiche prima dell’avanzata terrestre, Mosca ha usato centinaia di missili balistici o da crociera di vari tipi. Il Pentagono ha stimato che dal 24 febbraio in poi «i russi hanno sparato almeno 400 missili». Fra questi il 3M-54 Kalibr costruito dalla Novator di Ekaterinburg e lanciato specialmente contro Odessa dalle navi della Flotta del Mar Nero. Il Kalibr, che i russi hanno provato estesamente in Siria contro l’Isis, può volare a bassissima quota, anche solo 20-50 m da terra, per 1500 km e nella fase terminale accelera a velocità supersonica impattando sull’obiettivo. Ne sono dotati navi e sottomarini, ma ci sono versioni lanciabili da caccia Sukhoi dell’aviazione.

  4. Marrion ha detto:

    ltra importante arma dell’arsenale ucraino è un missile anticarro spalleggiabile, somigliante a un “bazooka”, l’FGM-148 Javelin di fabbricazione americana. La decisione di dare Javelin a Kiev fu presa nel dicembre 2017 dal presidente americano Donald Trump. Le prime consegne furono effettuate nel marzo 2018, con 210 missili e 37 lanciatori, per un prezzo di 47 milioni di dollari. In seguito altri Javelin sono arrivati e fino a oggi, comprese le consegne di gennaio 2022, l’Ucraina ha ricevuto un totale di 1200 missili e 377 lanciatori. Come il “bazooka” e altri lanciatori portatili, il Javelin s’ appoggia sulla spalla del soldato, che con i sensori del lanciatore identifica il bersaglio e ne “fissa” i dati nel missile. Poi fa fuoco e l’ordigno vola fuori dal tubo, dirigendosi da solo sul bersaglio guidato da una testata a infrarossi che ne rileva il calore. Per essere efficace contro i carri armati russi, che sopra la corazza hanno piastrelle aggiuntive, il Javelin monta due cariche cave in tandem, per una doppia azione. Suoi diretti avversari sono carri armati russi come il T-72 e il T-90. Il più moderno è il T-90 versione M, prodotto dalla Ural Vagon Zavod di Nizhni Tagil, storica fabbrica di carri soprannominata “la Vagonka”.

  5. Anonimo ha detto:

    Le sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia di Vladimir Putin, come punizione per le ripetute aggressioni contro il popolo ucraino, non toccherebbero minimamente l’energia. Tra le misure adottate contro Mosca ci sono, per esempio, la sospensione di alcune banche dalla rete Swift e l’interruzione delle relazioni commerciali. Le misure sono rigide e indubbiamente avranno delle ripercussioni sull’economia russa, ma “non piegheranno realmente Putin finché non includeranno l’energia”, Il giornalista sottolinea che per il momento si è consapevolmente deciso di escludere l’energia “per l’impatto negativo sull’economia globale e in particolare su quella europea che è strettamente dipendente dalle forniture russe di petrolio e soprattutto di gas”. Ne aveva parlato anche Mario Draghi qualche giorno fa. Intervenendo al Senato aveva detto: “Al momento non ci sono segnali di un’interruzione delle forniture di gas, tuttavia è importante valutare ogni evenienza visto il rischio di ritorsioni e di un possibile ulteriore inasprimento delle sanzioni. L’Italia importa circa il 95% del gas che consuma, oltre il 40% proviene dalla Russia”. A tal proposito, Capone scrive che la Russia continua a essere ricompensata per la merce preziosa che vende: “Ogni giorno, da quando è iniziata l’invasione dell’Ucraina, Putin incassa 700 milioni di dollari dai paesi occidentali (300 milioni solo per il gas venduto all’Europa)”. E fa poi un collegamento diretto con il conflitto in corso: “La guerra, provocando un aumento del prezzo dell’energia, riesce in un certo senso a finanziarsi da sola”.

  6. Alan ha detto:

    Protezione temporanea per chi arriva dall’Ucraina. L’Unione Europea evita quello che sarebbe stato un tragico errore che oltretutto l’avrebbe fatta apparire più debole e frammentata. Di fronte alla previsione dell’arrivo di otto milioni di profughi Bruxelles ieri ha votato all’unanimità per un’accoglienza immediata. Un risultato che ieri in mattinata non veniva più dato per scontato visto che Polonia e Ungheria sembravano intenzionate a limitare il via libera automatico soltanto ai cittadini ucraini. Ma lo scoglio è stato superato anche se poi i rifugiati verranno gestiti in base alle leggi sull’immigrazione delle singole nazioni. L’accordo raggiunto tra i ministri dell’Interno della Ue a Bruxelles è stato spiegato dal ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin. Gli ucraini che fuggono dalla guerra «godranno di uno statuto di protezione simile a quello dei rifugiati per un anno, rinnovabile per un altro anno», senza dover sottostare ad alcuna trafila burocratica. La direttiva esiste da oltre venti anni ha sottolineato la commissaria europea Ylva Johansson, ma viene attivata per la prima volta in questa occasione. Tra Kiev e Mosca è stato anche raggiunto un accordo sui corridoi umanitari che dovrebbe implicare il cessate il fuoco durante la loro attivazione e verranno gestiti dai ministeri della Difesa. L’evacuazione dei civili quindi dovrebbe essere protetta dalle forze armate dei due Paesi in conflitto.

  7. Yalenko- Ucraina ha detto:

    Le forze armate russe hanno già preso controllo della zona a Sud di Kiev e si apprestano a raggiungere la capitale ucraina a breve. I giochi si stanno per chiudere. Il regime della feccia nazista reclutata da Soros sta vivendo i suoi ultimi giorni di vita.
    https://t.me/rtnews/21747

  8. Talian ha detto:

    Questa strategia è semplice e al tempo stesso efficace. Putin sa che per accelerare la dedolarizzazione deve incentivare l’uso di un bene di scambio alternativo e affidabile. Il Parlamento russo si appresta a votare per questa ragione una legge che rimuove le tasse sull’acquisto di oro. Si sta andando in pratica verso una fine del dollaro come moneta di riserva globale che sarà gradualmente sostituto dall’oro. È il ritorno al gold standard, o se preferite, NESARA.
    https://t.me/AetherPills/3618

  9. Karpov ha detto:

    Alla lista dei Paesi che non partecipano alle sanzioni contro la Russia, possiamo anche aggiungere l’Arabia Saudita assieme agli altri Paesi del Golfo Persico. Quindi abbiamo tutto il Sudamerica, Arabia Saudita, Qatar, Siria, Emirati, Iran, Cina, India, Turchia, Ungheria e Serbia. Il blocco Euro-Atlantico voleva isolare la Russia. Il mondo ha isolato il blocco Euro-Atlantico.
    https://www.google.com/amp/s/www.barrons.com/amp/articles/russia-sanctions-oil-geopolitics-saudia-uae-biden-51646177929

  10. Tankov ha detto:

    utin fa il punto della situazione. La prima cosa che fa il presidente russo è quella di rendere omaggio ai militari russi caduti nel corso dell’operazione militare in Ucraina. Putin assicura che le famiglie dei caduti saranno adeguatamente ricompensati. La Russia onora i suoi militari, a differenza dei Paesi del blocco Euro-Atlantico che hanno mandato a morire come carne da macello i soldati Italiani contaminati dall’uranio impoverito in Jugoslavia. Per maggiori informazioni, si chieda conto ai governi “democratici” dell’Ulivo della fine degli anni 90 che parteciparono attivamente ai crimini di guerra commessi dall’amministrazione Clinton.
    Putin ha tenuto a far sapere che l’operazione militare di denazificazione dell’Ucraina sta procedendo esattamente come previsto. Questo vuol dire che ormai non c’è più nulla che possa impedire la fine del regime nazista di Zelensky sostenuto dall’UE e dalla NATO. Il Nuovo Ordine Mondiale sta per perdere un pezzo fondamentale sullo scacchiere internazionale. È una sconfitta tremenda, forse la più pesante che i poteri globali abbiano mai ricevuto nel corso della loro storia.
    https://www.rt.com/russia/551174-putin-ukraine-offensive-remarks/

  11. Renan ha detto:

    Queste sono le testimonianze che la macchina della menzogna dei media Occidentali non ci mostrano. Questa ragazza che abita a Mariupol spiega come i battaglioni nazisti di Azov impediscano alla popolazione di lasciare le proprie case. Questi rifiuti dell’umanità si nascondono dietro donne e bambini. Questa è la feccia con la quale si è schierata la NATO e l’Unione Europea. La NATO è l’UE sono responsabili di questi orrendi crimini e di questi infami atti terroristici commessi contro il popolo ucraino.
    https://t.me/rockynews/21103

  12. Adelar ha detto:

    Una delle tante zone di TORINO, dove la droga è smerciata 24h su 24 h, è vicino al mercato di P.zza Foroni. C’è anche una piazzetta, dove Salvini ha comiziato qualche tempo fa. Questa zona è da tempo in mano ad africani nulla facenti, dediti a spacciare droga.
    Ambulanti, negozianti,…, sopravvivono girando gli occhi dall’altra parte. Vogliamo andare a liberare l’UCRAINA, quando l’Italia è tutta da liberare, iniziando da una classe politica totalmente incapace di risolvere ed affrontare i 100.000 problemi italici.

  13. Anonimo ha detto:

    In Puglia, le ferrovie viaggiano ancora nel 2022 a binario unico.
    In Calabria, la situazione occupazionale è da sempre disastrosa.
    Strade, ponti, viadotti in molti casi sono da controllare se non addirittura da rifare.
    La scuola, un cantiere aperto da lustri che non trova conclusione.
    La giustizia, un cantiere aperto da lustri che non trova conclusione.
    Il fisco, un cantiere aperto da lustri che non trova conclusione.
    La giustizia, un cantiere aperto da lustri che non trova conclusione.
    La manutenzione del suolo, un cantiere aperto da lustri che non trova conclusione.
    Potrei continuare ancora per molto.
    In questa situazione disastrosa, l’Italia sanziona una potenza economica come la Russia:Follia pura.
    La Russia è una potenza economica e finanziaria, la nostra Cassa Depositi e Prestiti ha investito nel Fondo Sovrano di Putin.
    L’Italia è un Pollicino che sfida il gigante.
    Sono fermamente convinta che l’Italia dovrebbe uscire dalla Nato e dichiarare la sua neutralità.
    Avere in Italia 35 basi USA con testate atomiche è un pericolo.
    Siamo un bersaglio perenne. E’ vero abbiamo perso la Guerra ed abbiamo firmato Trattati di pace capestro, ma è venuto il momento di dire basta: Diventiamo neutrali e vivia

  14. Kabron ha detto:

    Il Green Pass, anche in versione base DEVE SPARIRE!
    Il green pass è stato uno strumento per l’emergenza, peraltro non previsto dalla Costituzione ed introdotto con decreto legge.
    Oramai in Italia molti esercizi maco lo chiedono più:devono lavorare per vivere, non vivono con lo stipendio da ministri, parlamentari, sottosegretari. Questo ignobile governo non solo non risolve i problemi, ma li fa incancrenire.
    L’unica soluzione praticabile è andare a votare e mettere fine a questa agonia costituzionale e democratica.

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