Draghi al Senato: “L’unica strada è ricostruire il patto di unità nazionale: siete pronti?”.

Mario Draghi al Senato fa l’elenco di tutte le cose fatte (!?) dal suo governo. A sentirlo parlare, l’Italia, con il suo governo, avrebbe risolto tutti i problemi degli italiani: sanità, sicurezza, giustiza, pubblica amministrazione, lavoro, pensioni e chi più ne ha più ne metta.

Noi non ce ne siamo accorti, comunque va bene così… madama la marchesa!?

Possiamo solo limitarci a dire che quei quattro soldi in più in busta paga, tra Imu, bollette di luce, gas, acqua e spazzatura, caro benzina e carrello della spesa, lo Stato se li è ripresi tutti e di più!

Comunque torniamo alla crisi di governo: “Giovedì scorso ho rassegnato le dimissioni perché è venuta meno la maggioranza di unità nazionale. Con il passare dei mesi i partiti hanno mostrato divisioni, hanno mostrato un progressivo sfarinamento. Il desiderio di andare avanti si è esaurito. Se vogliamo restare uniti costruiamo un nuovo patto di fiducia. Siete pronti?“.

Così Il presidente del Consiglio, che non ha usato mezzi termini per rivolgere un attacco diretto a chi in questi mesi ha minato la stabilità della maggioranza. A partire dal Movimento 5 Stelle che la scorsa settimana a Palazzo Madama ha deciso di non votare la fiducia al decreto Aiuti: “È un gesto politico chiaro, non è possibile ignorarlo, equivale a ignorare il Parlamento e non è possibile contenerlo perché vuol dire che ognuno può ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo“.

Nonostante i toni duri utilizzati nel corso del suo intervento, Draghi ha lasciato la porta aperta per restare a Palazzo Chigi. Da qui un appello ai partiti che intendono continuare a sostenere l’esecutivo: “L’unica strada è ricostruire daccapo il patto di fiducia che teneva insieme la maggioranza, con coraggio, altruismo e credibilità. A chiederlo sono soprattutto gli italiani“.

“A chiederlo sono soprattutto gli italiani” (!?)

A noi risulta che a chiederlo siano stati soltanto Mattarella, Letta, Biden, la Bce, la Ue, insomma l’establishment!

Draghi ha inoltre denunciato che nell’ambito della politica estera ha assistito a una serie di “tentativi di indebolire il sostegno del Governo verso l’Ucraina, di fiaccare la nostra opposizione al disegno del Presidente Putin“. Mentre 5 Stelle e Lega hanno tirato il freno sul supporto militare sempre più forte a Kiev, il premier, invece, vuole tirare dritto: “Il governo si identifica nell’Europa e nella Nato. Bisogna sostenere l’Ucraina in ogni modo, è l’unico per aiutare gli ucraini a difendersi“.

Una sferzata ai 5Stelle anche sottolineando la necessità di accelerare sull’installazione dei rigassificatori a Piombino entro la prossima primavera e a Ravenna: “Non è possibile volere la sicurezza energetica per gli italiani e poi protestare per queste infrastrutture“.

C’è un segnale che non può passare inosservato: nessun senatore dei 5Stelle e della Lega ha applaudito alla fine del discorso di Draghi. Gli applausi più calorosi per il presidente del Consiglio dal banco del governo sono arrivati da Luigi Di Maio, ministro degli Esteri.

Insomma Draghi ha ributtato la palla nel campo della politica, lasciando il cerino in mano a Conte e al centrodestra.

Adesso tocca ai partiti votare la fiducia o la sfiducia a SuperMario: il rischio è quello di ritrovarsi con un Mini-Governo-Draghi!

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4 Responses

  1. Giacomo-TO ha detto:

    “Noi stiamo nel governo se possiamo continuare a garantire che le ideologie politiche non travolgano il significato sociale ed etico di quelle leggi che abbiamo portato in Italia. Oggi Inps e Istat ci lasciano un quadro terribile, non possiamo non chiedere un cambio di passo. Occorrono misure concrete. Non possiamo dire che affronteremo il problema del Superbonus con un tavolo. Stiamo cercando di capire se il Superbonus si frena perché è una misura dei Cinque Stelle. Ci chiediamo se lei sarà capace di essere il garante di un governo di unità nazionale, dopo che abbiamo sentito le voci dei capigruppo di Forza Italia e della Lega.” Questo l’intervento di Licheri, senatore del M5S. Mi sembra abbastanza chiaro da queste parole che il M5S si è tirato fuori. A questo punto, siamo alla perdita di tempo o, se preferite, all’accanimento terapeutico. Le condizioni che aveva posto Draghi per ricostruire l’originario governo di “unità nazionale” al momento sono inesistenti.

  2. Giorgia M. ha detto:

    Draghi arriva in Parlamento e di fatto chiede pieni poteri, sostenendo che glielo hanno chiesto gli italiani. Ma in una democrazia la volontà popolare si esprime solo con il voto, non sulle piattaforme grilline o con gli appelli del PD.

  3. Marcella RM ha detto:

    Pagliacci, andate a lavorare!

  4. Fabietto ha detto:

    Buffoni!

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