Biden, tra i primi atti lo stop alla realizzazione dell’oleodotto Keystone XL tra Canada e Stati Uniti.

di Attilio Runello. “Il primo ministro del Canada, Justin Trudeau, sarà il primo leader ad intrattenere un colloquio telefonico con il presidente Usa Joe Biden, insediatosi alla Casa Bianca ieri, 20 gennaio. Lo ha annunciato nella serata di ieri la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, aggiungendo che il colloquio si terrà domani, 22 gennaio, e riguarderà anche il futuro dell’oleodotto Keystone XL tra Canada e Stati Uniti. Tra i primi provvedimenti firmati da Biden dopo il suo ingresso alla Casa Bianca, c’è anche un decreto che blocca i lavori di realizzazione dell’oleodotto. La compagnia TC Energy, costruttrice dell’oleodotto, ha sospeso i lavori già ieri, avvertendo che la decisione di Biden si tradurrà nella perdita di migliaia di posti di lavoro. Trudeau si è detto “deluso” dalla decisione della nuova amministrazione”. (Agenzia Nova)

La realizzazione dell’oleodotto è sempre stata controversa.

 

Da un lato renderebbe gli Stati Uniti indipendenti dal petrolio che importano dal golfo persico. Ridurrebbe il numero di super petroliere che solcano gli oceani con il rischio di incidenti con fuoriuscite ed inquinamenti dei mari. Creerebbe molti posti di lavoro e farebbe lavorare a pieno ritmo le raffinerie del Texas. Inoltre è costato sino ad ora nove miliardi di dollari.

Dall’altro rischia di creare danni ambientali per delle eventuali perdite che l’oleodotto potrebbe avere nel lungo percorso di quasi duemila chilometri. Infatti attraversa aree popolate e passa nelle immediate prossimità di corsi d’acqua. In particolare aveva sollevato le obiezioni da parte di nativi locali oltre che dagli ambientalisti.

In passato delle perdite ci sono state anche se immediatamente tamponate. Dei giudici americani avevano sospeso i lavori.

Su un piano politico l’oleodotto era stato contrastato da Obama, voluto da Trump, e adesso osteggiato da Biden.

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