Dopo il telescopio spaziale Hubble arriva James Webb.

di Mauro Guidi. L’Hubble Space Telescope (HST) è un telescopio spaziale che venne lanciato in orbita terrestre bassa nel 1990 e potrà funzionare fino al 2030-2040. Il suo successore, il James Webb Space Telescope (JWST), frutto di una collaborazione tra la NASA, l’ESA e l’Agenzia Spaziale Canadese dovrebbe essere lanciato nel 2019 tramite il razzo Ariane 5 con partenza dallo spazioporto di Arianspace a Kourou, nella Guiana Francese. Il telescopio spaziale James Webb (JWST o Webb) è un telescopio spaziale orbitante per l’astronomia
a raggi infrarossi intitolato a James Webb, amministratore della NASA . Sarà il più grande telescopio mai inviato nello spazio, che approfondirà ed amplierà le conoscenze nell’universo già acquisite per mezzo del telescopio Hubble.Le innovazioni più importanti rispetto ai precedenti telescopi spaziali sono : il grande specchio primario di 6,5 metri,costituito da 18 specchi esagonali in berillio ultraleggero che dopo il lancio andranno a comporre, spiegandosi, un’unica grande superficie di raccolta, finalizzato a studiare lunghezze d’onda nella banda infrarossa e la presenza di un ampio parasole multistrato per mantenere una temperatura operativa molto bassa bloccando così le interferenze indesiderate provenienti da sorgenti di calore non oggetto di studio quali ad esempio Sole, Luna, la struttura e la strumentazione stessa del telescopio. Inoltre,mentre Hubble ruota intorno alla Terra , Webb orbiterà intorno al Sole a 1,5 milioni di km. Durante la sua missione di un minimo di cinque anni, Webb affronterà argomenti chiave dell’astronomo moderno, sondando l’universo oltre quanto possa vedere il suo precursore il telescopio spaziale Hubble.Il gigante di gas Giove, le molecole organiche nelle nuvole che formano stelle e le galassie nell’universo giovane e distante sono tra i primi obiettivi per i quali i dati saranno immediatamente disponibili dal telescopio spaziale James Webb, una volta che inizierà a lanciare il suo potente sguardo sull’Universo nel 2019

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