Furto Miliardario. L’evasione sottrae ai paesi più poveri 100 miliardi l’anno!
Un indagine, per la verità, che svela soltanto la punta dell’iceberg su evasione, elusione e altri metodi adoperati da regnanti, politici, industriali e altre celebrità per sottrarsi dal partecipare a quel patto sociale noto con il nome di tasse. Le rivelazioni svelate da L’Espresso, Report e dagli altri 94 media del mondo riguardano soltanto due studi internazionali di professionisti che forniscono e gestiscono società offshore, l’Appleby nelle Bermuda e l’Asiaciti Trust a Singapore. Un numero infinitesimale se si considera che le buone pratiche dell’elusione e dell’evasione godono di estimatori pure nei più piccoli studi di commercialisti nazionali e internazionali.Siamo in uno strano mondo dove i capitali, anche illeciti, sono liberi di oltrepassare i confini di Stato mentre il vagare delle persone è ostacolato da muri, fili spinati e regole restrittive, ma solo per i poveri del globo. E così flussi miliardari di denaro si riversano nei paradisi fiscali in massa tanto da renderne impraticabile il conteggio. A provare a fornire dei numeri è Oxfam, organizzazione impegnata dal 1942 a combattere la povertà. Secondo i responsabili della sede italiana la sola evasione ed elusione fiscale delle multinazionali sottrarrebbero “ai paesi più poveri 100 miliardi di dollari l’anno, sufficienti per mandare a scuola 124 milioni di ragazzi e salvare la vita di 6 milioni i bambini”. Ad essere cinici si potrebbe asserire che le corporation contribuiscono a eliminare le “merci” inutili al sistema capitalistico, le persone definite dal sociologo Zygmunt Bauman “consumatori difettosi” perché così poveri da non potere contribuire alla crescita economica tramite l’acquisto di beni e servizi. Una cancellazione fruttuosa pure per ridurre il “fastidioso” flusso di migranti in cerca di fortuna nel mondo ricco, in realtà sempre più povero a causa della rapina del millennio. “In Europa e negli Stati Uniti rispettivamente sono 76 miliardi di dollari all’anno e fino a 135 miliardi di dollari all’anno le stime dell’ammanco erariale riconducibile a pratiche di abuso fiscale da parte delle imprese multinazionali”. E si tratta soltanto di stime parziali per le imprese al quale si devono aggiungere le cifre omesse dalle persone fisiche. Noi umani “normali” possiamo fare poco per fermare la bramosia dei potenti. I pochi strumenti a nostra disposizione sono il voto e la partecipazione. Non usarli equivarrebbe a divenire complici dei ladri del bene comune. In nostro aiuto arrivano le petizioni create per chiedere ai governi “di anteporre gli interessi della maggioranza dei cittadini a quelli delle corporation e dei super ricchi” come quelle di Oxfam e del politico inglese Gordon Brown su Avaaz. Da firmare.
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