di Giovanni Minoli. E’ iniziata la strage dei direttori anti renziani di ogni orientamento?
Ezio Mauro, Massimo Giannini, Bianca Berlinguer, Nicola Porro, Maurizio Belpietro, Mario Giordano e altri. La loro sostituzione annunciata o realizzata ha un filo rosso che le lega? Molti commentatori sembrano pensarlo e tra i politici serpeggia il desiderio di leggere così i fatti. Io penso di no. Mi sembra una lettura molto forzata.
Giannini e Porro, ottimi giornalisti di carta stampata hanno fallito in tv. Vanno via per quello. Porro brillante editorialista ed efficace ospite tv, in tre anni e più di cento puntate ha fatto uno scarso 4 e spiccioli di ascolto. Troppo poco.
Giannini ha dilapidato il patrimonio di Ballarò.
Berlinguer, dopo otto anni, ha il diritto di fare altro. Si può cambiare senza dietrologie e senza essere vittime di nulla
così come può cambiare anche il direttore di Libero dopo tanto tempo. Anche Scalfari dopo 25 anni ha lasciato la sua creatura. Lo ha fatto anche Mauro grande direttore e giornalista quando dopo 25 anni la sua Repubblica non brillava più. Direi che
è finito un giornalismo che aveva la sua identità nell’anti o pro Berlusconi, un atteggiamento che ha favorito la pigrizia e il distacco dalla realtà. Senza troppo rispetto per i lettori. E
il mercato li ha puniti. Tutto qui.
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