Con lo stipendio di Fazio ci campano 96 famiglie italiane!

di Giacomo Zaino. Gentile Fazio, ho visto, solo dopo che altri media hanno riportato la vicenda, cosa è capitato nella sua trasmissione con il parlamentare Renato Brunetta a proposito del suo costo per la Rai, ben 5 milioni di euro. Sicuramente, Brunetta non rientra fra quelli che godono del mio gradimento, se non altro perché ha penalizzato e demonizzato a mio avviso, i lavoratori pubblici, rei, pare, di assenteismo per malattia. Neanche lei, però, gode del mio gradimento e, se mi consente, le rendo noto il perché. Con il Suo compenso, possono vivere per un anno, senza sciali ma anche senza troppe limitazioni, 96 famiglie composte da 4 persone per un totale di 384 individui, con un reddito imponibile di 26.000,00 € l’anno, per un netto mensile pari a 1.200,00€, tanto quanto io guadagno. Davvero mi pare che la sproporzione, per uno che per lavorare utilizza soprattutto risorse pubbliche, pagate con il canone RAI, sia inaccettabile. Ho anche sentito che Lei ha ribattuto a Brunetta che il suo programma non costa nulla alla Rai perché interamente pagato con la pubblicità. A onor del vero, e segno che la sua autodifesa neanche a Lei è sembrata molto fondata su basi solide, si è anche lasciato sfuggire un inizio di dubbio se questa sia la mission del Servizio pubblico. Glielo posso confermare, non lo è. Così come non sono giustificabili i costi di tutti i programmi Rai che prevedono compensi dell’ordine di centinaia di migliaia di euro ai loro ospiti, senza dimenticare, ovviamente, i compensi del Direttore generale, del Presidente e di tutta la dirigenza Rai. Giusto per non creare equivoci, ritengo che nessuno, pagato con soldi pubblici, dovrebbe essere pagato più del doppio dello stipendio minimo pubblico. Questo perché l’ accumulo della ricchezza, come valore, è contraria allo sviluppo dell’Umanità. Magari, gentile Fazio, penserà che io sia semplicemente un invidioso, ma le assicuro che così non è e posso anche dimostrarglielo con i fatti. Si tratta, molto più semplicemente, di buon senso e di giustizia sociale, un valore, a dire il vero, un tantino in disuso, ma molto importante per me. Ma davvero Lei pensa che il suo lavoro valga tanto più del lavoro di un medico, di un poliziotto, di un operatore ecologico, di un contadino, di un ricercatore, di un operaio…? Se lo crede, me lo lasci dire, ovviamente, in senso buono, è matto. Infine, giusto per richiamare e concludere con quel Suo dubbio sul Servizio pubblico che, forse, non sarebbe svolto da una Rai che bada più agli introiti pubblicitari che non alla sua vera mission, non gode del mio gradimento da quando l’ho sentita intervistare la buon’anima dell’allora ministro Padoa-Schioppa. In quella occasione ebbe a domandare al ministro del perché in Italia non si applicassero le norme del Fisco USA che pare funzionino bene. Il ministro rispose semplicemente affermando: “Perché in Italia non funzionerebbero”. Lei, Fazio, a quel punto avrebbe dovuto semplicemente ribattere al ministro: “Perché”, invece, con non chalance, ha cambiato argomento, dimostrando così, a mio avviso, la sua subalternità all’establishement politico. Già solo questo fatto sarebbe, per me, un motivo valido per non giustificare il suo compenso la cui gran parte dovrebbe essere introitata dalla RAI, magari per abbassare il canone RAI, un tributo che è sempre meno giustificabile agli occhi dei cittadini, prima ancora che ricorrere al buon senso e alla giustizia sociale di cui sopra che, purtroppo, in questo Paese, non alberga.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *