Con l’Imu rubano ai poveri per regalare ai ricchi!

di Antonio Di Pietro. Il decreto fiscale è uno dei tanti frutti avvelenati con i quali questo governo sta assassinando la povera gente in Italia. L’Italia dei Valori è contraria all’Imu nel metodo e nel merito. Come si può pensare di far pagare una tassa sulla casa agli anziani che stanno nelle case di riposo perché non possono più vivere da soli, ai terremotati e agli alluvionati? E secondo quale logica si devono invece esentare dall’Imu le fondazioni bancarie, che non pagano mai niente? Grazie all’Imu, inoltre, il valore delle case, che per molte famiglie rappresentano l’unica ricchezza, sta precipitando. Purtroppo la logica di questo governo è chiara: con i suoi provvedimenti arricchisce i ricchi e impoverisce i poveri. In questo modo non sta solo facendo a pezzi ogni criterio di decenza e giustizia sociale, sta anche mettendo definitivamente in ginocchio il Paese, perché quando le fasce più disagiate si immiseriscono e quelle medie diventano povere, nessuno consuma più niente e così si perde ogni possibilità di crescita. Ogni giorno questo governo promette che le cose miglioreranno, perché altro non sa fare, e ogni giorno esce qualche nuovo dato che lo smentisce. Quelli di oggi dicono che tre milioni di persone hanno rinunciato anche solo a cercarsi un lavoro. E’ la prova di quello che da mesi denunciamo noi dell’Italia dei Valori, e cioè che le cifre sulla disoccupazione sono in realtà sottostimate perché non tengono conto di questi milioni di lavoratori. Il tasso reale di disoccupazione, dopo tre mesi di cura Monti, si aggira intorno al 13%. Con risultati simili, il governo dovrebbe smettere di sbandierare successi inesistenti, proprio come faceva Berlusconi, e trarre le conseguenze del proprio fallimento.

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9 Responses

  1. Juan ha detto:

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    Forse il ministro della Salute, Roberto Speranza (Leu), pensa di trovarla nell’uovo di Pasqua, la soluzione. Ché qui, ogni giorno che avanza, la matassa s’ ingarbuglia. “Ste benedette (si fa per dire) mascherine ce le porteremo ancora un po”. Almeno fino a domenica perché, dice Speranza, «in questo momento sono essenziali». Poi, scavallate le festività, e c’è pure il lunedì di fuori-porta, sia mai che ce lo godiamo in santa pace, chissà. Mica possiamo saperlo: «Nell’ultima decade di aprile faremo un’ulteriore valutazione coni nostri scienziati e decideremo». Eccololà. Ci risiamo. O meglio, ci rimandiamo. Dovevamo dismetterle il primo maggio, le mascherine, era addirittura scritto nel decreto che metteva al bando lo stato d’emergenza, e invece no. Ce le ritroviamo sul groppone. Pardon, sul naso. Si candida e lo hanno pure eletto. Quest’uomo? Che sfregio a Speranza: vaccino e Green pass, un’umiliazione
    Si candida e lo hanno pure eletto. Quest’uomo? Che sfregio a Speranza: vaccino e Green pass, un’umiliazione LTROVE

    Adesso chi glielo spiega, al ministro Speranza, che in Spagna, tanto per fare un esempio, dal 19 aprile non se ne vedranno più? Chi glielo fa notare che i greci stanno sforbiciano sul green pass e sui tamponi nelle scuole e che anche da noi c’è chi è stufo di girare con le narici coperte (toglile per strada, mettile sul tram; toglile a casa, rimettile al ristorante) e ne farebbe volentieri a meno? Gli irriducibili della Ffp2 son pochini, circa il 10%. Nel senso che una ricerca dell’associazione Donne e qualità della vita sostiene che appena un italiano su dieci continuerà ad indossarle anche dopo la fine dell’obbligo. Uno che l’ha detto fuori dai denti è il virologo Andrea Crisanti: «Dal punto di vista epidemiologico far tenere la mascherina in classe è una scelta inutile». Primo perché i ragazzi, appena possono, se ne sbarazzano e secondo perché di risultati concreti, almeno lì, in classe, nisba. Un altro che non ne ha mai fatto mistero è il direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico di Genova, Matteo Bassetti: «È da un anno e mezzo che in Italia c’è l’obbligo al chiuso e non vedo questo imparo sui contagi. Anzi, molti si contagiano e l’hanno usata in maniera maniacale». Sor ministro, ha ripetuto che voleva ascoltare gli scienziati ed è accontentato.

    FRAGILI

    D’accordo, i soggetti fragili. D’accordo le situazioni a rischio (forse forse, lo ammettiamo anche noi, sui tram e sui bus se ne può ancora discutere). Ma i bollettini parlano chiaro: ieri abbiamo contato 62.037 nuove infezioni da covid-19, 21.606 in meno rispetto a martedì. E stanno diminuendo anche i ricoveri nei reparti ordinari (meno 41 in ventiquattr’ore) e i pazienti intubati in intensiva (meno quattordici) e le vittime (in un giorno si contano quattordici decessi in meno). Non sta andando malissimo. Non è uno scenario apocalittico. Nel peggiore dei casi ci stiamo stabilizzando, nel migliore c’è persino un certo margine di progresso. Invece no, invece dobbiamo aspettare Pasqua. Neanche. Ci tocca attendere il dopo Pasqua. Per capire, tra l’altro, in cosa incapperemo nel dopo maggio. Che viene sempre dopo rispetto agli altri (vedi Spagna e Grecia), i quali intanto fanno il pienone di turisti e tanti saluti.

  2. Saverio-Torino ha detto:

    In ITALIA siamo allo sbando:
    1) Immigrazione a GO GO.
    2) Tasse alle stelle.
    3) DEBITO PUBBLICO fuori controllo.
    4) Un parlamento costoso che si limita a fare da notaio al Governo.
    5) Un Quirinale che costa più della monarchia inglese.
    6) Un FISCO orco
    Ma quando se ne vanno e ci permettono di tornare a votare?

  3. Flavio Ezio ha detto:

    Per capire come il “sistema” della Florida abbia colto il centro bisogna partire da un numero: 300mila americani, da New York e non solo, si sono trasferiti qui. Il motivo? Fiscale, ovviamente. La Florida sta all’America come la Svizzera all’Europa. “Tante persone si trasferiscono per evitare la tassazione sui redditi e l’imposta di successione”, ha spiegato Marco Cerrato, fiscalista. Piccola curiosità: tanti imprenditori dagli Stati governati dai democratici si spostano nelle zone guidate da politici repubblicani.
    Un caso? Non proprio. Piuttosto la capacità di questi Stati di mantenere fertile il terreno del “sogno americano”. Dove tutto è possibile. E dove la ricchezza è vista come un valore aggiunto, non come una colpa. Lo sa bene Miky Grendene, founder di Casa Tua, eccellenza della ristorazione italiana a Miami. E lo sa bene anche Salvatore Palella, Ceo di Helbiz, leader della mobilità elettrica, che al Belpaese chiede meno “pregiudizio” e più “facilità nella burocrazia”. “Quando ho deciso di quotare la società al Nasdaq – ha detto – pensavo di farlo anche a Milano. Poi ho capito che i sistemi non potevano parlarsi. E abbiamo scelto il mercato americano”.

    Come lui, tanti italiani stanno facendo lo stesso percorso. In particolare verso Miami. Gianluca Vacchi, ad esempio, in questa città ha deciso di mettere qualche radice. “Qui si respira libertà – ha spiegato – La Florida è stata in grado di produrre 1,39 miliardi di Pil. È il posto dove si guarda già alle criptovalute”. La sua casa Vacchi l’ha comprata da Valerio Morabito, immobiliarista di successo. “Adoro l’Italia, ma per ora ci torno per le vacanze – ha spiegato Morabito – Perché nel Belpaese fare quello che facciamo qui in Florida sarebbe impossibile. L’Italia però dovrebbe puntare sulle sue realtà artigiane, che sono la nostra forza e non dobbiamo farle sparire”. Lo pensa anche Marco Segato, Ceo di Sanlorenzo Americas, leader nel settore degli yacht, secondo cui solo in Italia si possono fare le grandi navi con l’accuratezza con cui li realizzano gli artigiani italiani. Non è un caso se a Miami è nata una scuola di moda e disign, come l’Istituto Marangoni che ha ospitato l’evento di Porro. “Certe volte ci dimentichiamo quanto il ‘brand Italia’, la sua moda e la sua arte, siano riconosciuti a livello mondiale – ha detto il presidente e founder Haykan Baykam – Negli Usa quando parli di moda parli di Italia”.

  4. Palatinò ha detto:

    Mike Rothschild, appartenente alla famigerata famiglia di banchieri, è estremamente preoccupato dall’OPA ostile lanciata da Musk per acquisire Twitter e la definisce una potenziale minaccia in grado di far proliferare “l’incitamento all’odio”, che nel gergo capovolto dell’ideologia globalista significa “libertà di pensiero”. Questa potrebbe essere la conferma definitiva che la mossa di Musk è pensata espressamente per strappare Twitter dalle mani dello stato profondo internazionale

  5. Andrew ha detto:

    Il principe saudita, Al Waleed Al Saud, uno dei maggiori azionisti di Twitter, ha rifiutato l’offerta di acquisto di Elon Musk. A questo punto, il prossimo passo dovrebbero essere le dimissioni dell’intero consiglio di amministrazione di Twitter per aver causato danni finanziari alla società. Significa che questo social andrebbe definitivamente in bancarotta. La vendetta è un piatto che va servito freddo e Trump sembra essersi ricordato molto bene di questa antica massima.
    https://t.me/disclosetv/7605

  6. Deltaplano ha detto:

    La ragione per la quale il CDA di Twitter si dovrebbe dimettere in massa di fronte al rifiuto di accettare l’offerta d’acquisto di Musk è questa. Musk ha messo sul piatto 43 miliardi di euro per rilevare Twitter. Se il CDA (Blackrock, Vanguard e Saud) rifiuta, Musk ha già fatto sapere che venderà sui mercati il suo pacchetto di azioni con un prevedibile effetto domino sul valore dei titoli. A quel punto, si sarebbe verificato un danno finanziario così rilevante tale da costringere alle dimissioni tutto il CDA. Sarebbe la morte di Twitter, o meglio la vendetta di Donald Trump nei confronti di chi gli ha chiuso la bocca un anno fa.

  7. ROVERE-PORTA PALAZZO-TO ha detto:

    Se si dà uno sguardo alle prime pagine del mainstream Italiano, Ansa, Repubblica, La Stampa e Corriere, si inizia a notare un graduale abbassamento dei toni contro la Russia. Per la prima volta, si iniziano a riportare anche le versioni di Mosca e si vedono meno psicoeditoriali che proclamano la guerra culturale contro la Russia. L’isteria mediatica sembra stia per volgere al termine. L’apparato dei media sta per chiudere la finestra di propaganda per poter distrarre l’opinione pubblica dal disastro provocato dal regime di Mario Draghi. Da maggio in poi lo stato profondo Italiano non avrà più paraventi dietro i quali nascondersi.

  8. Giacomo-TO-Original ha detto:

    I medici che hanno rifiutato il siero sperimentale stanno praticando una strategia tanto intelligente quanto efficace. Stanno impedendo le approvazioni dei consuntivi e così facendo paralizzano le attività dell’ordine. Qualcuno crede che in queste condizioni l’obbligo vaccinale per i sanitari possa arrivare fino a dicembre? Ne dubito fortemente..
    LIBERTA’

  9. Ulianò ha detto:

    Medvedev, ex presidente russo e un tempo considerato non particolarmente ostile a Washington, afferma chiaramente che l’ipotesi di considerare un ingresso nella NATO da parte di Svezia e Finlandia esclude categoricamente il fatto che la Russia non possa schierare armi nucleari ai confini con i Paesi baltici. Il messaggio del Cremlino alle due idiote presidenti di Finlandia e Svezia è chiaro: non scherzate con il fuoco se non volete bruciarvi.
    https://t.me/TheConspiracyHole/30913

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