Come muoversi nella giungla dell’Imu!

A giugno scatta la prima rata per il pagamento dell’Imu, l’Imposta municipale che sostituisce la vecchia Ici. Ma non c’è ancora proprietario di casa che abbia capito esattamente quanto pagherà. Il perché è presto detto: il governo fissa delle soglie minime, ma poi ogni comune può aumentarle e introdurre delle differenze, per esempio tra seconde case locate o sfitte. L’unica certezza è che la nuova Imu, in molti casi, sarà anche il triplo dell’Ici. Per prima cosa fare i calcoli adesso non è una garanzia definitiva, dato che i comuni hanno tempo fino al 30 giugno per chiudere i propri preventivi. Tuttavia, la strada è tracciata. Prima abitazione a parte – per cui valgono le detrazioni di 200 euro per tutti, che saranno maggiorate di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, purché dimorante abitualmente e residente anagraficamente nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale – sulle seconde case, specie se sfitte, gli aumenti potrebbero essere del 300%! Queste, ricordiamo, le basi partenza:
Prima casa. Si deve rivalutare la rendita catastale del 5%. Per farlo si moltiplica la rendita x 1,05. A partire da questo risultato bisogna poi moltiplicare x 160 per avere il valore catastale. Su questo valore si applica poi l’aliquota del 4 per mille (x 0,4 : 100), che è però la soglia minima prevista dal governo. I comuni la possono anche aumentare fino al 6 per mille. All’importo si sottraggono 200 euro come detrazione prima casa e 50 euro per ogni figlio a carico. Ecco alcune città che hanno già innalzato o stanno per innalzarel’aliquota prima casa (le altre, per il momento, l’hanno lasciata al 4 per mille):
Torino: 5 per mille
Parma: 6 per mille
Roma: 6 per mille
Caserta: 6 per mille
Salerno: 4,7 per mille
Reggio Emilia: 5 per mille
Avellino: 5,5 per mille
Forlì: 5,5 per mille
Rovigo: 6 per mille
Seconda casa. Il calcolo è lo stesso che per la prima, ma si applica poi un’aliquota minima del 7,6 per mille (x 0,76 : 100), che i comuni possono innalzare fino al 10,6 per mille. Non sono previste in questo caso detrazioni. Ecco alcune città che hanno innalzato o stanno per innalzare l’aliquota (le altre, per il momento, l’hanno lasciata al 7,6 per mille):
Aosta: 9,6 per mille sulle seconde case sfitte
Milano: 9,6 per mille sulle seconde case; 10,6 per mille per banche e assicurazioni; è allo studio un’aliquota super ridotta al 4,6 per mille sulle seconde case affittate a canone concordato
Torino: 9,8 per mille
Genova: 10,6 per mille
Firenze: 9,6 per mille e 10,6 per mille sulle seconde case sfitte
Roma: 10,6 per mille
Pesaro: 10,6 per mille
Caserta: 10,6 per mille
Bergamo: 10,6 per mille
Monza: 8,4 per mille
Lecco: 8,6 per mille sulle seconde case locate e 9,6 per mille per quelle sfitte
Rovigo: 10,6 per mille
Ricordiamo che la vecchia Ici sulle seconde case era in media del 6,5 per mille, per cui gli aumenti sono davvero considerevoli!!!

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