Siamo tutti più poveri. E il carrello piange!

Stipendi tra i più bassi d’Europa. Tasse tra le più alte del mondo. Caro vita che non fa sconti, benzina in testa che si avvicina sempre di più alla fatidica soglia dei 2euro al litro. La famiglia si arrende e getta la spugna! Crollano i consumi degli italiani e si torna ai livelli di 30 anni fa! Le famiglie del Belpaese sono in difficoltà già dalla prima settimana del mese altro che chiacchiere, altro che quarta settimana! La crisi si sta mangiando tutto, ma proprio tutto: risparmi, stipendio, casa, lavoro e il carrello della spesa resta vuoto! Sul mercato nazionale i consumi di prodotti alimentari, bevande e tabacco hanno mostrato un calo dell’1,5% a prezzi costanti. Lo segnala un rapporto Intesa Sanpaolo affermando che in termini di spesa procapite il dato 2011 riporta i livelli indietro di quasi 30 anni! Il prodotto interno lordo dell’Italia nel quarto trimestre 2011 è diminuito dello 0,7% sul trimestre precedente e dello 0,4% su base annua. Lo rileva l’Istat rivedendo in miglioramento la stima preliminare sul tendenziale (era -0,5%). L’Italia è dunque in recessione tecnica (il Pil è in calo per il secondo trimestre consecutivo). L’istituto di statistica precisa che si fa riferimento al Pil espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per effetti di calendari e destagionalizzato. Rispetto alla stima preliminare del 15 febbraio il congiunturale viene confermato mentre il tendenziale viene rivisto in miglioramento. Quanto all’intero 2011 l’Istat ricorda che il dato grezzo diffuso il 2 marzo indica una crescita dello 0,4%. L’ultima previsione del governo stimava un Pil nel 2011 a +0,6%. L’Italia, dunque, è in recessione tecnica, visto che per il secondo trimestre consecutivo il Pil risulta in calo congiunturale. L’Istat, infatti, registra per il quarto trimestre 2011 un calo dello 0,7% mentre nel terzo aveva segnato un ribasso dello 0,2%. La crescita acquisita per il 2012, quella che si verificherebbe per il puro effetto trascinamento del 2011 se in tutti e quattro i trimestri dell’anno si registrasse crescita zero, è negativa, pari a -0,5%. Nel 2011, inoltre, il Pil è cresciuto dello 0,5% e rispetto al 2010 la crescita risulta in forte frenata! “Senza soldi non si cantano messe”, recita un vecchio adagio, che calza a pennello in questo momento di crisi economica che prosciuga le tasche degli italiani e svuota i carrelli della spesa.

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