Calenda: A Roma la destra ha un problema.

di Carlo Calenda. Finalmente si è svolto il primo confronto pubblico fra i candidati a Sindaco di Roma. Un momento importante, perché permette ai cittadini di valutare le proposte, soprattutto considerando che gli altri 3 non hanno ancora presentato il programma. ll nostro lo trovate qui.

Come sapete ho sempre valutato le persone e le proposte senza badare al colore politico e riconosciuto meriti agli avversari quando hanno fatto una cosa giusta. Alla sindaca Raggi però contesto i risultati disastrosi della sua consiliatura, a Roberto Gualtieri il fatto di candidarsi con la stessa classe dirigente del Pd romano che ha paralizzato la città.

Ma la vera sorpresa del confronto è stata Enrico Michetti. Non lo conoscevo prima che si candidasse. Dopo averlo ascoltato posso dire che non ho mai incontrato una persona così vaga, impreparata e superficiale. Durante il confronto ha dimostrato di non avere i requisiti basilari per guidare Roma.

La città è tappezzata di suoi manifesti con scritto “Michetti chi?”. Bene, guardate il video qui sotto e valutate voi chi è.
Oltre a una serie di luoghi comuni e di banalità (alcune sbagliate) sull’antica Roma, il resto è vuoto assoluto misto ad alcune idee pericolose. Ad esempio, il fatto che il Sindaco debba stare “fra la gente” – scemi noi che pensavamo fosse pagato per stare in ufficio a lavorare – che la competenza serva solo fino a un certo punto e che anche la digitalizzazione non sia così importante, in una città in cui per rinnovare la carta di identità ci sono 3 mesi di attesa!

Ma guardatelo fino alla fine, perché la vetta viene raggiunta quando alla domanda su come spendere i soldi del Recovery Plan, Michetti afferma che “quando progetti non sai se ti serve tanto o poco; quindi non puoi pianificare a monte”. No Enrico, la logica del Recovery è proprio pianificare quanto e quando spendi, altrimenti non arrivano i soldi.

La pianificazione “a valle” farebbe ridere, se non stessimo parlando del Governo di Roma. Evidentemente anche Michetti si è reso conto della figura che stava facendo, perché non ha atteso la fine del confronto ed è fuggito a gambe levate.

Leggiamo oggi sui giornali dei “malumori” di esponenti della destra capitolina dopo il confronto, ma spero davvero che Salvini e Meloni si rendano conto della responsabilità che si stanno assumendo candidando (dopo mesi di selezione) una persona inadeguata come Michetti alla guida della Capitale d’Italia.

Questo dimostra quello che pensavamo: la classe dirigente dei partiti a Roma è di un livello preoccupante. Per questo noi ci presenteremo con una sola lista, civica, fatta di persone competenti.
Spero che di tutto questo si rendano conto soprattutto i cittadini, quando voteranno. Perché affidare la città a chi non è in grado neanche di reggere un confronto pubblico, sarebbe davvero il colpo di grazia per Roma.
Grazie.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *