Brexit all’italiana. Così ci stiamo allontanando dall’Europa.

di Mauro Guidi. Facciamo il punto della situazione sull’immigrazione in massa dall’Africa. Nel 2011 Gheddafi venne catturato e ucciso nella sua città natale di Sirte, uccisione che di fatto portò alla caduta del suo regime.
La Libia divenne così ostaggio degli scontri fra le numerose milizie tribali che formavano la coalizione dei ribelli. Si aprì a questo punto un grave problema per l’intera Europa e l’Italia in particolare: la politica di ‘filtro’ sollecitata ed ottenuta dall’Italia con Gheddafi e con il beneplacito di tutta la governance europea nei confronti degli immigrati africani terminò.
Iniziarono gli arrembaggi caotici e vergognosamente gestiti da scafisti senza scrupoli verso l’Italia con il desiderio da parte di moltissimi disperati di proseguire il loro ‘viaggio della speranza’ verso altri paesi europei. Ma questo anche oggi, come ieri, non avviene, il viaggio termina in Italia perchè il resto dei paesi europei non è disponibile all’accoglienza e si comincia a vedere nell’Italia il possibile sostituto delle funzioni portate avanti dalla Libia di Gheddafi nei confronti dell’immigrazione.
Alle richieste inoltrate a Bruxelles da vari governi italiani l’Europa risponde con Frontex che raccoglie nel Mediterraneo imbarcazioni stracolme di disperati in imminente pericolo di vita scaricandoli solo nei porti italiani, aiutati anche da altre navi di svariati enti umanitari di varie nazionalità che navigando in questi mari soccorrono queste fragili imbarcazioni trasportando gli occupanti solo ed esclusivamente in Italia.
Le altre nazioni rispondono sollecitando chiusure e rafforzamenti dei loro confini ed offrendo all’Italia contributi monetari per ‘il disturbo’ e ‘pacche ‘ sulle spalle. Stiamo abbandonando l’Europa per sprofondare sempre più verso il continente africano? Solo che non è una brexit volontaria e democraticamente votata.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *