In politica nulla più ci meraviglia!

di Antonello Laiso. Le recenti votazioni per la fiducia al Governo sia alla Camera dei Deputati che a quella del  del Senato, hanno arricchito il vocabolario di nuovi termini come a conio letterari per l’occasione, oltre a quelli già esistenti da tempo in politica.

In particolar modo eravamo abituati a franchi tiratori, a figliuol prodighi, a pentiti ,ai  quali se ne aggiungono quelli di cercatore di tartufi, voltagabbana, burini, costruttori, pescivendoli/a anche con sketch di tipo pubblicitario alla Sofia Loren “accattatev o pesce”.

Siamo abituati da tempo a tale frasario ed ai colpi di scena della politica, forse nulla più ci meraviglia, almeno in questo ruolo da spettatori Italiani siamo tutti vaccinati.

Bene abbiamo appreso allora che si è “Voltagabbana” quando si vota a favore dell’avversario, ma nello stesso tempo si diventa “Salvatore della Patria”, nel nuovo ruolo politico e quando poi sempre si abbraccia quel nemico amico fraterno dalla maglia dal colore politico diverso.

La teoria Hegheliana rapportata alla politica si interpreta che può esistere il tutto e nello stesso tempo, nello stesso momento in cui tale esiste il contrario di tutto altrimenti non potrebbe esistere il primo.

Unitamente a tali “coupe de  theatre” continuiamo ad ascoltare una musica di un valzer, invitante e seduttiva, in cerca di volenterosi danzatori.

Una musica che si spera sia finalizzata ad un sicuro lavoro di ricostruzione, un  gravoso compito politico del tipo dopoguerra senza  quelle distrazioni che non possono esistere in un momento particolare come questo della nostra Nazione.

Con la  sicura speranza che tale musica non sia quella del Titanic quando la nave affondava.

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