Aumenta tutto, ma stipendi e pensioni sono sempre da fame!

Mentre la politica è in tutt’altre faccende affaccendate, i cittadini, che campano di stipendio e di pensione e che se al Quirinale va tizio, caio o sempronio non gli cambia proprio un bel niente, sono alle prese con gli aumenti di inizio anno, una vera e propria stangata!

Non solo bollette, ma anche generi alimentari, assicurazioni, spese per la gestione dei conto correnti. È una valanga di aumenti quella che rischia di sommergere le famiglie italiane nell’anno appena iniziato. La stima fatta da Federconsumatori è preoccupante: nel 2022 ogni famiglia si troverà ad affrontare un aumento delle spese pari a 1228,80 euro rispetto all’anno precedente.

I rincari riguardano soprattutto i beni essenziali, come quelli energetici e alimentari. Una stima non dissimile è stata fatta dal Codacons sulla base dei dati Istat: i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona crescono del 2,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza di acquisto (come i tabacchi o le spese per i trasporti) crescono del 4%.

Sono i rialzi delle bollette di luce e gas scattati da questo mese di gennaio ad aver innescato una serie di aumenti a cascata di cui gli italiani hanno già la percezione quando entrano nei negozi e nei supermercati. L’inflazione al 3,9% prevista quest’anno rischia però di avere una ricaduta grave sui consumi, che potrebbero crollare come conseguenza del caro-vita.

E allora cosa si fa quando una macchina rimane col carburante a secco per farla ripartire? Si va alla pompa di benzina e si fa il pieno!

Ecco, se tutto aumenta, i consumi crollano e l’economia si ferma per farla ripartire occorre mettere più soldi nelle buste paga dei lavoratori e dei pensionati.

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11 Responses

  1. LoZio ha detto:

    Invece di regalare soldi a destra e manca senza un minimo accertamento patrimoniale, invece di chiudere tutti e due gli occhi davanti all’evasione fiscale, perchè non investono i soldi europei nelle energie rinnovabili?
    Non sia mai costruire fonti di energia rinnovabili, meglio farci salassare da chi ci vende a peso d’oro luce, gas e benzina! FOLLIA PURA

  2. Felicia Ranieri ha detto:

    Ma perchè non dicono la verità sul costo della benzina e delle bollette? Non è la materia prima a costare, ma le tasse. Io ho una casetta al paese, ci vado una volta l’anno e pago quanto pago di luce e gas qui in città dove vivo tutto l’anno!

  3. Elviretta Ge ha detto:

    Se fossi più giovane e senza legami affettivi lascerei subito questo paese finito nelle mani dei briganti, questi sono tutti quanti ladri di vita, della nostra vita!

  4. Sandra Rosso ha detto:

    La politica con le su bagattelle non ha nulla a che spartire con la vita dei normali Cittadini che dopo oltre 40 anni di lavoro avranno una pensione appena sufficiente per sopravvivere. VERGOGNA!

  5. LaSpesa ha detto:

    Con un aumento record dei prezzi del 29,6% sono le pere a far registrare di gran lunga il maggior aumento dei listini al dettaglio tra i prodotti agroalimentari.

    Lo mette in evidenza la Coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione, che mette sul podio dei rincari anche la pasta (+10,8%) e i frutti di mare (+9,8%) con il caro energia che impatta sul gasolio per rifornire i pescherecci a rischio di rimanere in banchina. Una classifica risultata dal mix esplosivo del caro bolletta, l’agroalimentare assorbe fino all’11% dei consumi industriali totali, e dei cambiamenti climatici tra gelate e siccità.

    Entrando nel dettaglio dei singoli prodotti, si scopre che la produzione di pere nel 2021 ha chiuso con 276 milioni di chili contro i 770 milioni di chili di cinque anni fa, con una riduzione del 64%; un crollo dovuto anche agli attacchi di parassiti alieni, come la cimice asiatica e al massiccio ricorso all’importazione di prodotti spacciati per italiani senza esserlo.

    Tante le condizioni che hanno tagliato anche altre produzioni, dal 25% per il riso al 10 % per il grano, dal 15% per la frutta al 9% per il vino. Per le semine di grano per pasta e pane, fa sapere la Coldiretti, gli agricoltori sono stati costretti ad affrontare aumenti dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le lavorazioni dei terreni, senza dimenticare che l’impennata del costo del gas, utilizzato per la produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare i prezzi dei concimi anche del 143%.

    L’aumento dei costi riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per ortaggi e tutto il segmento degli imballaggi, dalla plastica (+72%), al vetro (+40%) alla carta (+31%) per le etichette; il tutto andando ad incidere sulle filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi.

  6. NoTax ha detto:

    Lavoro, salari da fame in Italia: 1 su 10 è sulla soglia di povertà
    Lavorare non è sempre sufficiente ad allontanare la povertà. In Italia, il fenomeno della povertà lavorativa è più marcato che negli altri Stati europei: l’indicatore prodotto da Eurostat (l’ufficio europeo di statistica) e adottato dall’Unione Europea mostra che nel 2019 l’11,8% dei lavoratori italiani era povero, contro una media europea del 9,2%. La percentuale di lavoratori poveri è notevolmente aumentata negli scorsi 15 anni.

  7. Giacomo-TO ha detto:

    Ci stanno dissanguando. Tra tasse e aumenti in tasca non resta il becco di un quattrino… LADRI DI VITA!

  8. EurExit ha detto:

    Siamo entrati in Europa e ci hanno dimezzato stipendio, risparmi e valore delle nostre case! Ma che razza di comunità europea è questa?

  9. Camilla TP ha detto:

    La redistribuzione della ricchezza? Una balla assoluta! Chi ha i soldi se li tiene per sè e se ne strafotte degli altri!

  10. Vale'88 ha detto:

    Una volta c’era la “scala mobile”: aumentavano pasta, pane e latte e aumentava anche lo stipendio. Oggi aumentano solo le bollette: UNA VERGOGNA!

  11. Erika Fusco ha detto:

    I nostri stipendi sono all’ultimo posto della classifica europea delle retribuzioni da lavoro dipendente.
    Ma non gli stipendi d’oro di lorsignori!

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