Alle urne solo il 59,03 per cento degli aventi diritto!

Crolla l’affluenza alle urne in Italia, confermando il trend delle precedenti consultazioni politiche.

Sulla scia delle scorse politiche, che hanno fatto registrare il dato più basso della storia repubblicana (il 63,9%), anche le comunali perdono terreno, seppur in maniera leggermente più contenuta.

Al termine dei due giorni di voto, domenica e lunedì, il totale degli elettori che si è recato ai seggi è stato il 59% degli aventi diritto, 2 punti percentuali in meno rispetto al 61,22% delle passate amministrative.

L’affluenza alle amministrative di quest’anno tiene meglio nei comuni in cui i sindaci uscenti sono civici. Il calo, invece, è lievemente più marcato al Nord rispetto al Centro e al Sud. Nel settentrione il calo è stato di circa il 3,2%, mentre al Centro del 2,4% e nel meridione dell’1,7%. Andando indietro nel tempo, nel 2017 (1.004 i comuni al voto) l’affluenza era stata del 60,07%. Nel 2020 (764 comuni) l’affluenza era stata del 65,62%; nel 2019 (3.685 comuni) del 67,68%. Nella tornata del 2016 aveva votato il 61,52% degli aventi diritto.

In quasi 30 anni il calo dei votanti è stato del 25%, un elettore su 4 non è più andato a votare: basti pensare che alle elezioni comunali del giugno 1993 aveva votato il 79% degli aventi diritto mentre alle amministrative del giugno dello scorso anno ha votato il 54,72%, in pratica solo un elettore su due ha scelto il sindaco.

La nuova mappa dei sindaci, mentre è in corso lo scrutinio del primo turno delle amministrative, comincia a prender forma. Dei 595 Comuni che sono andati al voto tra ieri e oggi, 13 sono capoluoghi. Di questi, 4 vanno al centrodestra (Imperia, Sondrio, Treviso e Latina.) e 2 al centrosinistra (Brescia e Teramo).

In 7 città si andrà invece al ballottaggio, tra due settimane: Ancona, Brindisi, Terni, Vicenza, Massa, Pisa e Siena. Fuori dalla corsa Fdi a Massa, dove contro il centrosinistra correrà il candidato di Lega-Fi.

Diverse sono le amministrazioni che il 28 e 29 maggio andranno al ballottaggio, tema piuttosto caldo anche nella maggioranza dove si spinge per la revisione o addirittura l’abolizione del secondo turno, che attualmente è previsto nei comuni con una popolazione superiore ai 15mila abitanti.

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2 Responses

  1. giacomo-to ha detto:

    non penso ci sia da stupirsi

  2. Lo Zio ha detto:

    Gli sbarchi sono ai massimi storici. L’inflazione vola. Il potere d’acquisto dei lavoratori crolla. Il Pnrr è in ritardo. La riforma delle pensioni latita. L’astensionismo cresce.

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