Pensioni. Serve una “Contro-Riforma”.

Si parla di “scalini” e “scaloni”, di “quote” varie e di altrettanto varie “opzioni” donna e adesso pure uomo!

Tradotto in soldoni prima vai in pensione e più magro sarà l’assegno previdenziale!

Insomma, tutte ipotesi chiaramente poco appetibili nell’attuale contesto caratterizzato da un deciso aumento dei prezzi e nel quale rinunciare ad una parte dell’assegno pensionistico diventa ancora più complicato.

Un approccio che evidentemente diventa più abbordabile solo per la parte di popolazione più benestante, quella con redditi più alti.

Conti alla mano, se a fronte di uno stipendio netto di 3mila euro si riceve uscendo con grande anticipo dal mercato del lavoro una pensione di circa 1.500 euro al mese per 13 mensilità, invece se lo stipendio netto è di 1.500 euro la pensione sarebbe di circa 750 euro mettendo una famiglia, senza altre rendite o beni al sole, in una situazione di estrema indigenza, ben al di sotto persino del famigerato “Redito di Cittadinanza”!

Un vera follia, una presa in giro per tutti quei lavoratori dipendenti che stanno al chiodo da 40 anni, che pagano fino all’ultimo centesimo di tasse, che già percepiscono stipendi da fame e che vorrebbero andare in pensione prima di tirare le cuoia!

LA CONTRO-RIFORMA.

La vera “Riforma delle Pensioni” è quella che garantisce a tutti i lavoratori di tagliare il fatidico traguardo ancora da “vivi” e con un “assegno mensile” uguale all’ultima busta paga per gli stipendi medio-bassi!
Insomma, tornare al RETRIBUTIVO (oppure lasciare il contributivo rivedendo al rialzo i vari coefficienti) e riportare il limite massimo dell’età pensionabile a 65 ANNI!

Questa è l’unica cosa giusta da fare per chi ha lavorato una vita intera.

Questa la sola garanzia per tutti i lavoratori di godersi una meritata pensione, senza dovere abbassare il proprio tenore di vita, senza vedere i propri figli o i propri nipoti disoccupati perchè quei posti di lavoro sono occupati dagli ultrasessantenni!

A volte tornare indietro è meglio che andare avanti… soprattutto quando il rischio è quello di andare a sbattere!!!

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3 Responses

  1. LoZio ha detto:

    Ma come vogliono risolvere il problema della disoccupazione giovanile? Lasciando i vecchi a lavorare fino a 80 anni?

  2. Polycine ha detto:

    I soldi li trovano per tutti tranne che per i lavoratori e i pensionati. Vogliono mandarci in pensione da morti per poi potersi mangiare i nostri soldi! Vergognatevi: ladri di vita!

  3. vedonero ha detto:

    Oltre la metà dei colleghi sono andati in pensione e siamo rimasti noi ultra sessantenni, ma che non hanno potuto fruire di nessuna finestra utile!
    Tutto il lavoro di chi va in pensione viene ripartito tra chi rimane, aumentando la demotivazione e la voglia non di andare in pensione ma di scappare.
    Dalla mancata programmazione di un piano assunzionale, bloccato dal turnover, ne scaturisce un altro danno.
    I lavoratori non solo sono vittime di essere rimasti in pochi ma questo giustifica anche i dirigenti a rifiutare lo smartworking, l’amm.ne si rifiuta di introdurre il lavoro da remoto.

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