Dopo lunghi anni di recessione e di numeri sempre negativi, finalmente anche per il mercato immobiliare si intravede una debole speranza per il domani, non certo derivata dall’inversione significativa di questi numeri, ma dalla sensazione che il clima sta cambiando, anche se la ripresa sarà lenta e diversa tra i territori e i settori comunque si intravedono i primi segnali di una lenta ripresa. A far ben sperare sono i numeri sulla crescita della domanda di mutui, nonché la sensazione che le banche si apprestino a tagliare gli spread. A remare contro, neanche a dirlo, sono il sistema fiscale e la burocrazia, patologie tutte italiane! Decelera, quindi, il trend negativo del mattone nel secondo trimestre dell’anno. Con un calo del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2012, il volume delle compravendite si attesta a quota 242.817, comunica l’Agenzia delle Entrate, e recupera sei punti rispetto al -13,8% del primo trimestre. Nel secondo trimestre 2013 le vendite registrate nel settore residenziale si sono ridotte del 9,3%, per un volume di abitazioni pari a 180.618; il mercato delle pertinenze registra un calo del 7,5%. Continua la contrazione anche nei settori non residenziali: il terziario ha perso il 10,6% delle compravendite, il settore produttivo il 6,5% mentre il settore commerciale registra un -2,7%. È il Nord a mostrare la perdita più contenuta (-7,9%), mentre al Sud e al Centro il calo si mantiene superiore al 10%. Nel primo semestre del 2013 il valore medio di un’abitazione risulta pari a circa 167 mila euro, in diminuzione (-2.400 euro, -1,4%) rispetto al primo semestre dell’anno scorso. E Roma si attesta come la città in cui i prezzi delle case sono più alti. Nel primo semestre 2013 il valore medio di un’abitazione nella capitale è di 298.200 euro, 3.276 euro al metro quadro (-2,4% rispetto al secondo semestre 2012). Segue Milano, dove il prezzo medio di un’abitazione è di 246.500, 2.972 euro a metro quadro.
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