Discriminare una fetta di lavoratori dipendenti e tagliare soltanto ad alcuni le tasse sul lavoro rimettendogli in busta paga 80 euro, per poi andare a prelevare i fondi necessari a garantire il “bonus” dalle tasche degli stessi beneficiari e di coloro che ne sono rimasti “fuori” aumentando l’imposizione fiscale, bloccando i contratti di lavoro, non adeguando le pensioni al costo della vita e raddoppiando le addizionali comunali e regionali per finanziare i vitalizi dei politici e quegli stessi 80 euro, è una palese stortura. E’ incostituzionale! Quegli 80 euro vanno a cozzare contro i principi fondamentali della Costituzione Italiana: la dignità e la uguaglianza dei cittadini.
Il bonus è incostituzionale perché discrimina i lavoratori, essendo elargito solo ad alcune categorie di reddito escludendo proprio quelli che hanno retribuzioni più basse: lavoratori autonomi, pensionati, disoccupati, incapienti! E poi, chi va a controllare se i beneficiari hanno dei beni al sole o se il coniuge guadagna parecchie migliaia di euro al mese? E poi, non è vero, come ha propagandato Matteo Renzi sui media, che si tratta di 80 euro al mese per 10 milioni di lavoratori.
Infatti stiamo parlando di un bonus decrescente per i dipendenti con un reddito annuo compreso nella forchetta da 8.000 a 26.000 euro.
Ma non è mica finita. Il bonus è previsto solo in favore di chi ha già un reddito, minimo ma reale. Neanche un centesimo per chi non ha quel reddito, tipo i disoccupati o i cosiddetti incapienti che avrebbero invece maggior bisogno di tutele e di sovvenzioni. Detto per inciso si tratta di 4 milioni di persone (autonomi, partite Iva, pensionati) più 1 milione e mezzo di collaboratori domestici e badanti che restano fuori dalla giostra della “mancetta”, pur soggiacendo all’aumento di tasse e tariffe locali, a partire dalla stangata “Tasi-Tari-Imu”, senza ottenere in cambio nessun beneficio concreto.
In ultima analisi il bonus è incostituzionale soprattutto perché la “mancetta” di Renzi verrà pagata da tutti i cittadini con un incremento della pressione fiscale per dare dei soldi agli occupati al di sotto dei 1.500 euro al mese, e addirittura dai pensionati che possono essere perfino meno ricchi (cioè più poveri) degli stessi beneficiati da Renzi.
Il premier si rilegga bene la Costituzione, o la cambi per tempo se ne è capace, prima di commettere certe parzialità e di “gigioneggiare” dappertutto.
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