L’ambasciata russa è vicina agli alluvionati.

di Attilio Runello. In un tweett l’ambasciata russa in Italia si è dichiarata vicina alle persone colpite dall’alluvione.

“È con profonda commozione che vediamo le immagini delle devastazioni causate dall’alluvione nella Regione Emilia-Romagna.
Le nostre più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e un sincero augurio di pronta guarigione a tutti i feriti.”

Di recente è cambiato l’ambasciatore e l’ambasciata porta avanti iniziative che vedono italiani e russi uniti.

I twitt di risposta sono di varia natura. Molti ringraziano. Altri criticano.

Nonostante la nostra fornitura di armi all’Ucraina e la nostra partecipazione alle sanzioni i russi non ci vogliono percepire come nemici.

La Russia a seguito del conflitto con l’Ucraina è stata condannata in ambito internazionale dove l’Occidente ha molto peso.

In molti altri contesti è bene accetta. Per esempio nel Brics, summit che riunisce Russia Cina, Brasile, Indie e Sudafrica.

Questo summit si occupa di problematiche economiche.

Da diversi anni esiste il summit di Shangai. Vi aderiscono molti paesi asiatici. Fra gli altri anche India e Pakistan. È una sorta di patto di non aggressione. Vi dovrebbe entrare anche l’Iran.
Ha un patto di alleanza con cinque paesi dell’ex Urss e uno di libero scambio con nove di questi.
Per quanto riguarda le sanzioni molte di queste vengono aggirate.
La Russia continua ad esportare petrolio attraverso la compiacenza di paesi terzi
L’Italia ha ancora molte aziende in territorio russo.
Forse nel 2024 non saremo più dipendenti dal loro gas ma non possiamo esserne sicuri
Pur con la condanna di quanto avviene in Ucraina non conviene tagliare i ponti con un paese che detiene un arsenale nucleare enorme e che  prima o poi rientrerà nella comunità internazionale a 360 gradi
Se non altro per portare avanti quei trattati che delle armi nucleari condannano l’uso, ne chiedono la riduzione in modo multilaterale, cercano di impedirne la proliferazione o la caduta di alcune di esse nelle mani dei terroristi

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