I popoli, la gente, noi cittadini vogliamo la pace e non la guerra.

La guerra in Ucraina e il terremoto politico, economico e sociale che sta scatenando in tutto il mondo, rischia di trascinarci verso un punto di non ritorno: la guerra nucleare e quindi mondiale.

Per evitare tutto ciò l’Unione Europea – che ha fallito su tutti i versanti e che non può diventare con uno schiocco di dita l’Unione degli Stati Europei – ha una sola arma di difesa, che non sono le bombe, ma la politica. La UE deve spingere sul pedale della diplomazia affinché Russia, Stati Uniti e Cina, le tre super potenze mondiali, si siedano attorno ad un tavolo e trattino per una nuova spartizione del globo terrestre!

I popoli, la gente, noi cittadini di tutto il mondo vogliamo la pace e non la guerra decisa da tre quattro persone che ci mandano al macello!

Per quanto riguarda, poi, la nostra Italietta è saltato tutto: Riforme, Pil, Pnrr!

Con l’inflazione in costante aumento, che sta facendo schizzare alle stelle i prezzi di servizi e beni di prima necessità, è evidente che programmi e progetti dovranno essere rivisti e corretti.

Prima o poi dovremo fare i conti in casa nostra, con una situazione che è a dir poco esplosiva.
Siamo seduti su una polveriera che può farci saltare in aria da un momento all’altro!

Le nostre prospettive di crescita, dopo l’uno due del Covid e della guerra in Ucraina, si sono ridotte al lumicino e il costo della vita rischia di strangolare il ceto medio.

Tra inflazione, caro bolletti e prezzi alle stelle, oggi è praticamente impossibile tirare a campare con 1300/1400 euro al mese.

Si dovranno fare nuove scelte per attutire i colpi della crisi economica e sociale e laddovè sindacati e governo latitano, come nella contrattazione colletiva, si dovrebbe ripristinare la “Scala Mobile” per dare dignità e respiro a stipendi e pensioni che sono sempre più inadeguati!

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15 Responses

  1. Perseo ha detto:

    L’ultimo decreto che abbiamo visto mette fine allo stato di emergenza ma tiene in vita il certificato verde base fino al 1 maggio per i lavoratori. Dal momento che si mette fine al (falso) stato di emergenza è un completo controsenso chiedere un qualcosa strettamente legato all’esistenza stessa della condizione emergenziale. Il lavoratore comunque non verrà sospeso così come non verranno più sospesi gli insegnanti che non si sottopongono all’obbligo vaccinale.

    Altro controsenso è il fatto che sui trasporti pubblici sparisca completamente il certificato verde, rafforzato o meno, mentre su quelli a “lunga percorrenza” resti in vigore fino al 1 maggio. Il decreto non pare nemmeno essere troppo preciso sulla definizione di lunga percorrenza. Tutto questo vuol dire che “stanno andando avanti come treni”?

    Vuol dire che ci deporteranno nei campi di concentramento come hanno fatto credere i ciarlatani della falsa informazione alternativa? Se avessero tutto questo potere, lo avrebbero già fatto. E se avessero tutto questo potere, non avrebbero ridotto a mano a mano la durata dello stato di emergenza fino a toglierlo del tutto assieme a larga parte delle misure.

    È evidente che questo tentativo di allungare di un po’ il brodo di una farsa pandemica già morta ovunque serve a piazzare ancora qualche vaccino. Quel 90% di vaccinati è un dato palesemente falso. Se proviamo ad alzare lo sguardo sullo scenario internazionale, vediamo che ovunque hanno tolto tutto.

    Questo regime è circondato. E il fatto di essere gli ultimi ad uscire dalla farsa pandemica non farà che peggiorare la posizione dello stato profondo Italiano che si ritrova completamente isolato sul piano internazionale. La classe politica della seconda Repubblica ha deciso di essere l’ultima a restare con il cerino in mano di una operazione terroristica che ormai è fallita. L’ultimo che resta con il cerino in mano è quello che si brucia

  2. Amalasunta ha detto:

    Agli sprovveduti che affermano, spesso in malafede, che Putin sarebbe un uomo nelle mani del club di Davos, suggerisco di leggere la lista delle multinazionali straniere affiliate a Davos che stanno lasciando la Russia. Il fatto che Putin presenzi alle iniziative di Davos non lo qualifica certo come un politico prostrato ai poteri globali. Quando Putin ha partecipato agli incontri di Davos, ha pronunciato parole di fuoco e di dura condanna nei confronti della società autoritaria globale che voleva erigere il circolo di Klaus Schwab. Senza contare il fatto che la Russia non ha mai seguito le disposizioni di questi circoli e non ha mai perseguitato i suoi cittadini come avvenuto nel resto d’Europa. Putin è il presidente della seconda potenza mondiale e come tale non può esimersi dal partecipare ad eventi di questo tipo. Quando Putin torna in patria, fa sì che la Russia resti il più lontana possibile dalla società distopica di Davos.
    https://t.me/TheRealKimShady/51034

  3. Parsifal ha detto:

    Stamane l’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, ha presentato una querela contro La Stampa, il quotidiano degli Elkann, per il suo articolo nel quale si ventila espressamente la possibilità di uccidere Vladimir Putin. La Russia sta mandando un messaggio molto chiaro allo stato profondo Italiano. Questo è soltanto l’inizio. La Russia ha in mano la verità su Bergamo. La Russia può mandare alla sbarra i veri mandanti della strage di Bergamo.
    https://www.adnkronos.com/ucraina-russia-ci-spieghino-ruolo-figlio-biden-in-laboratori-armi-biologiche_6RwQDu7eThrgV7LnRm2ICk

  4. Rovere ha detto:

    l tasso di cambio dell’euro sul rublo è sceso sotto i 100 rubli e quello contro il dollaro è crollato a 93 rubli. La mossa di Putin di pretendere i pagamenti del gas russo in rubli ha accelerato la dedollarizzazione e la disgregazione dell’euro. Le sanzioni ordinate dalla finanza dei Rothschild hanno messo in moto un meccanismo che sta portando alla fine delle valute del potere bancario internazionale. La furia cieca della Bestia si è abbattuta contro la Bestia stessa.
    https://t.me/rt_news_mirror_1/961

  5. Saro T. ha detto:

    Il potere decisionale anche sulle guerre deve tronare nelle libere scelte dei cittadini e non restare nelle mani di tre o quattro bellimbusti!

  6. Monica BO ha detto:

    Aborro la guerra e ogni forma di violenza: i soldati dovrebbero rifiutarsi di combattere contro altri soldati e di lanciare missili sulla popolazione civile! I soldati dovrebbero essere utilizzati soltanto per garantire la libertà dei popoli e loro sicurezza.

  7. Festa Carlo ha detto:

    I potenti vogliono la guerra? Che mandino a combattere i loro figli!

  8. Gino SA ha detto:

    La guerra la vogliono i potenti per accaparrarsi più potere e ricchezza, non i popoli che rimangono a raccattare le loro briciole!

  9. Vale'88 ha detto:

    Come al tempo degli Orazi e Curiazi: chiudiamo Putin Zelensky Biden Draghi Macron ecc, ecc, in una stanza! Che si scannino tra di loro – lasciando in pace il resto del mondo – e chi esce vivo da quella stanza poi se la pija in saccoccia perchè nel frattempo i popoli sarnno diventati sovrani!

  10. Eva K. ha detto:

    Perchè tutti noi cittadini non ci uniamo e ci mettiamo in marcia verso Kiev: una colonna umana di milioni e milioni di persone per dirgli che la loro guerra non la vogliamo!

  11. Giacomo-To-Original ha detto:

    Ci servono davvero nuove armi? E se sì, a cosa? La “soluzione 2%”, ovvero l’ultimo incremento di spese militari nella Finanziaria, come in un racconto di Arthur Conan Doyle si rivela anche un piccolo giallo: tutto quel che a prima vista appare, in realtà non è; e tutto quel che davvero è, invece, non appare. Per capire cosa accade serve un piccolo riassunto. I fatti noti: la settimana scorsa – dopo quello tedesco – il Parlamento italiano aumenta precipitosamente le spese militari. Lo fa in un solo pomeriggio, con un ordine del giorno a larghissima maggioranza che eleva il bilancio della Difesa al 2% del Pil. Una cifra che potrebbe oscillare tra 14 e 18 miliardi di euro l’anno (per dieci anni). Un colpo di mano, sull’onda di una campagna emozionale sull’Ucraina. L’industria bellica in poche ore, porta a casa il risultato che i suoi lobbisti inseguivano invano da anni: si arriverà a 37 miliardi annui. Cifre da non sbandierare, quando ci chiederemo come mai mancano fondi per Ricerca o Sanità (penalizzate persino dopo la pandemia), ma di cui è utile capire l’effetto nel settore.

    Il primo boomerang di questo voto è sulla politica: il caos nel M5S dopo il voto a favore. Spiegazione: da dieci anni i più contrari al 2% chiesto dalla Nato erano proprio i pentastellati (oggi decisivi nel sostenere ciò a cui si opponevano ieri). Il leader Giuseppe Conte – scavalcato dai gruppi parlamentari, orientati in questa occasione da Luigi Di Maio – dice: «Quell’obiettivo ha motivazioni reali, ma non è realizzabile mentre chiedi sacrifici a tutto il Paese. Premiare solo la Difesa è sbagliato». Così il Movimento è nel guado: qualsiasi cosa faccia, perde pezzi.

    Ma il punto vero è: a cosa serviranno questi fondi? Parlo con un importante manager della nostra industria degli armamenti. Sotto anonimato mi spiega bene il punto di vista del sistema italiano: «Il 2% ci serve come il pane. L’industria militare è alla canna del gas, in calo drastico di fatturato, sul filo dell’obsolescenza in molti settori un tempo di eccellenza, aggredita dai concorrenti sul mercato. Non vendiamo più nemmeno gli elicotteri, che pure sul piano civile sono primi al mondo. Ci sorpassano tutti, su tutto: tedeschi, francesi, inglesi. Non parliamo dei turchi, che fanno faville in questa guerra ad esempio con il drone Bayaktar Tb2, oggi oggetto del desiderio di ogni esercito»…

  12. Giacomino-TO ha detto:

    Carissimo Flavius Ezius, ma sei fuori!? Che c’entra Mario Draghi con l’eliminazione della Nazionale Italiana dai mondiali di calcio?

  13. Giacomo-TO ha detto:

    Brasile. Russia. India. Cina. Sudafrica. Sono i BRICS, la base del futuro mondo multipolare. L’auspicio è che presto i BRICS possano diventare BRIICS e quella I in più possiamo essere proprio noi. Quella I in più può essere proprio l’Italia. Una volta che l’Italia si scrollerà di dosso la zavorra della sua morente classe politica, si dischiuderà una immensa prateria di opportunità. Oltre l’euro e oltre l’UE, c’è un mondo intero lá fuori per l’Italia.

  14. Andromeda ha detto:

    Trump ha denunciato Hillary Clinton per aver orchestrato il golpe dello Spygate. La causa di Trump contro la Clinton è fondata sulle prove che dimostrano come l’ex segretario di Stato sia stata l’architetto di una operazione eversiva che ha coinvolto tutti i vertici dello stato profondo americano. Una operazione che è stata portata avanti anche con il contributo decisivo dello stato profondo italiano. Trump sta colpendo uno ad uno tutti i nemici che hanno tramato contro di lui. Non devono essere preoccupati solo i cospiratori americani. Devono esserlo anche i cospiratori che gli anni scorsi si sono insediati illegittimamente a palazzo Chigi.
    https://t.me/rt_news_mirror_1/930

  15. Flavius Ezius ha detto:

    Due parole sull’eliminazione dell’Italia dai mondiali di calcio solo per sottolineare alcune cose. Quelli che l’hanno scorso attribuivano al regime di Mario Draghi la vittoria degli Europei sono gli stessi che oggi fanno finta di nulla di fronte al patetico fallimento di ieri sera, che secondo i loro standard precedenti sarebbe sempre da attribuire al regime di Mario Draghi. Personalmente non credo che sia una brutta notizia. In questo momento storico abbiamo ben altre priorità che quelle di interessarci del pallone. Inoltre non partecipare ad un torneo che ha escluso a tavolino la Russia per ragioni politiche non arreca affatto un danno d’immagine al Paese. Il mondiale è già squalificato di per sé. Venuta meno l’ultima fragile foglia di fico del calcio come distrattore sociale, il regime di Draghi e questa classe politica marcescente non hanno più nulla per deviare l’attenzione delle masse dal disastro economico che hanno creato. Il calcio è malato da tempo perché non è più uno sport e perché riflette pedissequamente l’infezione del sistema politico italiano. Quando l’Italia avrà espulso questa infezione, allora anche il calcio tornerà ad essere ciò che era stato un tempo. Adesso la priorità è mettere fine allo stato profondo Italiano. Lo scenario internazionale non è mai stato così favorevole come ora per farlo.

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