Vogliono che la vita diventi un castigo.

di Maria Pia Caporuscio. La classe dirigente delle varie nazioni non parla d’altro che di crisi economica, quasi si trattasse di una catastrofe naturale e non della precisa volontà di trasferire in poche mani tutta la ricchezza prodotta, senza concedere più nulla alla classe lavoratrice, che quella ricchezza produce. Quello che questa casta sta realizzando è qualcosa di terrificante, soprattutto per le future generazioni. Quell’uno per cento della popolazione, che si è arrogato il diritto di decidere il destino del novantanove per cento della stessa popolazione, deve essere fermato se si vuole impedire che quel dono chiamato vita, si trasformi in un castigo.
Che gli uomini di potere siano sempre stati una maledizione per gli esseri umani, è dimostrato dalla storia. Fin dal tempo dei faraoni la povera umanità era costretta alla schiavitù e considerata alla stregua di animali da lavoro, per la soddisfazione di chi si riteneva un dio. In quell’epoca non esisteva istruzione ed era facile convincere questi disgraziati che quei pazzi fossero per davvero degli Dei. Al giorno d’oggi non possiamo e non dobbiamo credere alle favole che raccontano, perché siamo tutti consapevoli della falsità. Non esistono Dei e non devono esistere padroni, basta il sangue versato nei secoli per continuare a farci dissanguare! Ci raccontano di una crisi strutturale e insanabile, ma devastante lo è solo per la povera popolazione perché loro, proprio in funzione della stessa, si arricchiscono paurosamente. E’ una crisi “intelligente” che impoverisce i poveri e arricchisce i ricchi, incredibile! Una crisi assai comoda per chi ama il potere e il lusso, che fanno passare come una fatalità, o come scritta nel nostro destino. Se ci soffermiamo a riflettere su cosa è accaduto ai lavoratori in questi ultimi venti anni, scopriamo che non si può addebitare alla “sorte” la disintegrazione dello stato sociale toccato a questa categoria. La svendita dei patrimoni pubblici per favorire le privatizzazioni, sono state la causa prima della disoccupazione di migliaia di lavoratori. Il fallimento delle piccole e medie imprese per favorire le multinazionali ha fatto il resto. Costringere le piccole imprese e i lavoratori a pagare tasse incompatibili con i redditi percepiti, li ha costretti a disfarsi delle proprietà acquistate con una vita intera di duro lavoro e sacrifici immani, che ha distrutto la classe media precipitata alle soglie della povertà. Ma non finisce qui, ciò che questi dannati si prefiggono è creare un mondo di disperati da sfruttare, costringendoli a lavorare per pochi spiccioli e senza alcun diritto, esattamente come avveniva nel Medio Evo, con la differenza che mentre all’epoca non si conosceva l’esistenza di una vita migliore, noi sappiamo che un mondo diverso è possibile. Sappiamo che la povertà dipende dal fatto che costoro si appropriano di quel che ci spetta per diritto di nascita. Questo gruppo di parassiti che si arricchisce derubando tutti gli altri vanno fermati, non è possibile che sei miliardi di persone siano incapaci di disintegrare questo minuscolo manipolo di assassini. Se non riusciremo a fermarli, se questi mostri riusciranno a piegare l’intera popolazione mondiale, possiamo dire addio alla civiltà come l’abbiamo conosciuta. Se si pensa che l’apocalisse è già iniziata, vista la disoccupazione generale in crescita abnorme, vista la fuga dei nostri figli dai paesi d’origine, vista l’impossibilità di formare nuove famiglie, dove non nasceranno più figli impossibilitati a mantenerli, visti i nostri anziani ridotti a dormire in strada come barboni e vista l’amara rassegnazione ad una vita senza più futuro, mentre assistiamo impotenti alla devastazione totale delle nostre esistenze e alla crescita oscena di potere e privilegi di questa feroce casta, viene da augurarsi (vista l’incapacità degli uomini di liberarsi di questi mostri) che una catastrofe naturale cancelli dalla faccia della terra quell’indegno animale chiamato uomo!

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