Vertice dell’Eurogruppo. La cicala e la formica: duello su prestiti o aiuti!

di Redazione. Oggi vertice dell’Eurogruppo. Oggetto del contendere: una valanga di soldi che la Ue dovrebbe riversare su quegli Stati ‘ancora’ membri e che, con le ossa rotte e le casse vuote, stanno cercando a fatica di uscire dall’emergenza Coronavirus.

Insomma, in Europa, come un pò in Italia, ci sono due fronti opposti: il Nord contro il Sud, ovvero chi vuole usare solo gli strumenti esistenti come il bilancio Ue per aiutare la ripresa (ovvero concedere un prestito, da restituire con tanto di interessi) e chi vuole invece creare quegli “strumenti innovativi” di cui aveva già discusso l’Eurogruppo, ma senza successo (ovvero concedere quei soldi a fondo perduto).

Praticamente, la cicala (il Sud) che chiede aiuto alla formica (il Nord)!

Ma quello che fino a qualche giorno fa doveva essere uno dei vertici più importanti della storia dell’Eurozona – una questione di vita o di morte per la stessa Unione Europea – oggi è invece visto come l’ennesimo incontro ‘interlocutorio’ che calcerà la palla in tribuna, per prendere altro tempo.

I 27 leader europei si vedranno in videoconferenza per fare qualche passo avanti sui principi per far nascere il “Recovery Fund”, o fondo per la ripresa, ma non faranno alcun progresso sui contenuti, in attesa della proposta formale che la Commissione presenterà il 29 aprile.

Dalle prime indiscrezioni, la presidente Ursula von der Leyen sarebbe disposta a mettere sul tavolo una proposta da 1.600 miliardi, cioè una potenza di fuoco simile a quella chiesta da Italia, Francia e Spagna. Sembra invece scontato, al vertice, il via libera finale ai tre paracadute approvati dall’Eurogruppo, cioè quello per gli Stati (Mes), quello per i lavoratori (Sure) e quello per le imprese (nuova Bei).

L’Italia insisterà sulla necessità che il “Recovery Fund” in discussione al Consiglio Ue di oggi siano sotto forma di trasferimenti a fondo perduto, e non prestiti, per “evitare un peso eccessivo sul peso pubblico dei singoli Stati”. Lo dice il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in un’intervista al Financial Times. “L’ammontare delle risorse prese a prestito dal Fondo sul mercato dovrebbe essere almeno fra 1.000 e 1.500 miliardi” tramite l’emissione di “titoli a scadenza perpetua o molto lunga”.

Tutti noi ci auguriamo che il premier Conte riesca a portare a casa il “malloppo” per farci ripartire, ma sarà dura convincere tutti gli altri paesi – certamente più virtuosi del nostro – a pagarci le spese della ripartenza!

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La Cicala e la Formica, la favola di Esopo - Blog Lucca Bimbi in FieraLA CICALA E LA FORMICA. Durante l’estate, una cicala cantava posata su un filo d’erba mentre sotto di lei, una formica faticava per trasportare al sicuro nel suo formicaio i chicchi di grano.
Ogni tanto, la cicala, chiedeva alla formica: “Perché mai lavori tutto il giorno? Venite qui con me, all’ombra dell’erba: starete al fresco e potremo cantare insieme”.
Ma la formica, continuava a lavorare: “Devo preparare le provviste per l’inverno; quando la neve avrà ricoperto la terra, non resterà più nulla da mangiare.”
La cicala non riusciva proprio a capire la formica. Del resto, l’estate era ancora lunga e di tempo per mettere da parte le provviste ce ne sarebbe stato fin troppo. Così continuò a cantare e l’estate finì.
Venne l’autunno: non c’erano più frutti in giro e la cicala vagava di qua e di là, sgranocchiando gli steli ingialliti dell’erba e qualche foglia ormai essiccata. Ma anche l’autunno finì: arrivò l’inverno e la neve coprì la terra. Non era rimasto più nulla da mettere sotto i denti.
La cicala batteva i denti dal freddo e aveva una gran fame. Un giorno, sotto la neve, raggiunse una casetta piccina; guardò dentro, passando accanto alla finestra e vide la formica che stava al calduccio riparata dalla neve, sgranocchiando i chicchi di grano che aveva messo da parte.
Infreddolita, la cicala bussò alla porta.
“Chi bussa?”
“Sono la cicala; sto morendo di freddo e non ho più niente da mangiare”.
“Mi ricordo di te: quest’estate, mentre io lavoravo duramente per prepararmi all’inverno, tu cosa facevi?”
“Ho cantato!”
“Hai cantato?” rispose la formica “E allora adesso balla!”
Poi, chiuse la porta e lasciò al freddo la cicala.

Chi nulla fa, nulla ottiene.

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4 Responses

  1. Mariotto-To ha detto:

    Purtroppo noi italiani siamo poco affidabili e l’Europa non ci farà mai un prestito gratis, dobbiamo solo sperare che ci conceda i soldi che servono per ripartire ad un tasso onesto e non da usura, E poi speriamo che quei soldi vengano spesi bene e che non se li mangiano come se li sono mangiati fino a ieri!!!

  2. roberto b ha detto:

    Gli “eurobond” e per altri versi i “recovery fund” hanno in comune l’emissione di titoli di debito non dei singoli stati ma dell’ europa intera. La Germania deve tenere la sua posizione perchè pressata al proprio interno dalle “forze sovraniste” quelle alleate al parlamento europeo alle nostre “forze sovraniste”. Come la pensa il dir. Feltri quando un sovranista tedesco gli dà e ci dà delle cicale?
    un saluto roberto b

  3. vladiluxuria ha detto:

    Vittorio Feltri dice che noi del Sud siamo inferiori. Invito tutti i meridionali a non farsi contagiare dal virus della contrapposizione (anche perché lui non rappresenta il Nord) e di sentirci tutti italiani, soprattutto adesso che abbiamo bisogno di più unità e meno stupidità.

  4. Vittorio Feltri ha detto:

    Statistiche ISTAT. Reddito pro capite in Lombardia euro 37.258; reddito pro capite nel Mezzogiorno 19.000 euro. La superiorità dei settentrionali rispetto ai meridionali non è una mia opinione, ma un dato di fatto. Parlo di soldi e non di cervelli, ovviamente.

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